Autotrasporto: Anita, rimborso patente risposta alla carenza strutturale di autisti
“Una prima concreta risposta alla carenza strutturale di autisti che sta influenzando la funzionalità del settore trasportistico su gomma e che va affrontata in maniera repentina ed efficiente”.
E’ questo il commento di Thomas Baumgartner, presidente di ANITA, al recente via libera dal parte delle Commissione Trasporti Ambiente al bonus rimborso spese per chi decide di ottenere le abilitazioni professionali per il trasporto merci (ne avevamo parlato qui).
La misura è contenuta nell’emendamento al decreto legge trasporti che prevede l’erogazione di un contributo di 1.000 euro e comunque non superiore al 50% delle spese sostenute e regolarmente documentate per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali finalizzati all’attività di autotrasporto ai giovani fino a 35 anni e ai percettori del reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali, a condizione che entro tre mesi dal conseguimento dei titoli stipulino un contratto di lavoro con un’impresa di autotrasporto di merci per conto di terzi per un periodo di almeno sei mesi.
“Prevedere anche un’adeguata formazione scolastica”
“Occorre ora lavorare affinché siano eliminate altre barriere che frenano i giovani a intraprendere la professione di conducente, intervenendo sulle procedure per il conseguimento della CQC, che vanno snellite, così come va prevista una adeguata formazione scolastica con percorsi formativi dedicati da parte degli Istituti Tecnici e ITS”, ha aggiunto Baumgartner.
L’emendamento consente inoltre agli autisti neoassunti, in possesso dei prescritti titoli per l’esercizio della professione, vale a dire patente di guida e CQC, di poter stare a bordo dei veicoli adibiti al trasporto merci, per un periodo di addestramento di durata massima di tre mesi.