Autotrasporto, caro carburante: le iniziative per dipendenti e imprese
Il governo ha recentemente adottato misure per aiutare le imprese e i dipendenti a far fronte all’aumento del costo del carburante.
Le aziende possono fornire ai propri dipendenti buoni benzina o titoli simili per un valore massimo di 200 euro, che sono esenti dal calcolo del reddito imponibile o contributivo. Inoltre, i relativi costi di acquisto sono completamente deducibili dal reddito d’impresa.
Si tratta di una misura volta a fornire un po’ di sollievo alle imprese e ai loro dipendenti in questo periodo di insicurezza finanziaria dovuta all’aumento dei prezzi del carburante.
Il recupero delle accise per l’autotrasporto
Per gli autotrasportatori da dicembre è tornato il taglio sconti sulle accise (ne abbiamo parlato qui). La misura riguarda i veicoli aventi massa complessiva pari o superiore alle 7,5 tonnellate, adibiti al trasporto merci e di categoria ecologica Euro V o superiore.
La domanda potrà essere presentata fino al 31 gennaio 2023 per via telematica oppure all’Ufficio delle Dogane competente rispetto alla sede della società.
Le accise sul gasolio per autotrazione potranno essere recuperate solamente dai veicoli appartenenti alle classi ecologiche Euro V o superiore, così come previsto dal Decreto-legge n.157 del 19 dicembre 2019 (cosiddetto Decreto Fiscale), ciò significa che il IV trimestre 2020 rappresenta l’ultimo valido per il recupero accise degli Euro IV. La misura del beneficio riconoscibile è pari a euro 64,18 per mille litri di “Gasolio commerciale”.
Le istruzioni utili per la fruizione del beneficio, modelli di dicharazione e software, sono disponibili qui.
Regolamenti sul controllo dei prezzi
I rivenditori di carburante sono invece tenuti a esporre i prezzi medi nazionali pubblicati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per controllare meglio i prezzi dei carburanti in tutto il Paese. In caso di mancata osservanza, i rivenditori saranno soggetti a una sanzione amministrativa compresa tra 500 e 6.000 euro. In caso di più di tre violazioni, potrà essere disposta la sospensione dell’attività da sette a novanta giorni.
Meccanismi di sorveglianza rafforzati
Per garantire che i prezzi dei carburanti rimangano ragionevoli sia per i cittadini che per le imprese, è stata istituita una Commissione di allerta rapida, oltre a una maggiore collaborazione tra il Garante dei prezzi, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato e la Guardia di Finanza. Queste organizzazioni lavoreranno insieme per rafforzare la vigilanza sulle variazioni dei prezzi dei carburanti in tutta Italia.
Strategie di compensazione delle entrate statali
Alla luce dell’aumento del prezzo del greggio, le entrate statali raccolte possono essere utilizzate per ridurre l’aliquota di accisa sui carburanti attraverso un decreto interministeriale MEF-MASE. Questa strategia è un altro modo in cui gli enti governativi cercano di mitigare alcune spese associate all’acquisto di carburante, garantendo al contempo che ai cittadini non vengano addebitate tariffe ingiustamente elevate per i loro bisogni essenziali, come il trasporto o il riscaldamento delle case durante i mesi invernali.
Nel complesso, queste misure mostrano uno sforzo concertato da parte delle istituzioni governative e del settore privato nell’affrontare il problema dell’aumento dei costi del carburante in Italia. L’obiettivo è indubbiamente quello di fornire ai cittadini e alle imprese, soprattutto a quelle dell’autotrasporto, un sollievo da tariffe eccessive, pur tenendo conto di come tali costi possano influire sulle attività commerciali in tempi già incerti a causa della pandemia di coronavirus.