Autotrasporto: Cna-Fita invia una lettera aperta al ministro Delrio
Risolvere la questione delle deduzioni forfettarie. E’ questo l’oggetto principale della lettera aperta che Cna-Fita ha inviato al ministro dei Trasporti Graziano Delrio.
Deduzioni e crediti d’imposta sono legati al recupero forfettario delle spese sostenute dagli autotrasportatori per le trasferte in relazione ai trasporti personalmente effettuati dall’imprenditore, titolare di ditta individuale, o dai singoli soci di società di persone, si tratta di “un beneficio essenziale per la sopravvivenza di migliaia d’imprese artigiane che subiscono, quotidianamente, concorrenza sleale e dumping sociale da parte di aziende di altri paesi, principalmente dell’est Europa, ma anche di società italiane che hanno da tempo delocalizzato sfruttando l’opportunità di costi decisamente più bassi (costo del lavoro, carburante, assicurazioni, pedaggi, pressione fiscale). Il tutto in un periodo storico di drammatica congiuntura economica”, scrive nella nota l’associazione.
“A gennaio di quest’anno – si legge ancora nella lettera – proprio in occasione del riparto delle risorse economiche destinate all’autotrasporto, quando ci fu riferito informalmente, dal Ministero dei Trasporti, che il reale tiraggio delle deduzioni forfettarie non avrebbe superato i 60 milioni di euro, dei 250 complessivamente destinati alla categoria, Cna-Fita ribadì con chiarezza che alla verifica effettiva della reale somma impiegata, avremmo comunque messo in cima alla lista delle priorità questa voce, precisando che mai e poi mai saremmo stati disponibili ad accogliere riduzioni delle quote giornaliere per i rimborsi. In quell’occasione la voce destinata alle deduzioni è stata tagliata di quasi il 50%, passando dai 113 milioni di euro del 2014, ai 60 attualmente previsti. Per le altre voci diversamente non è stato fatto altrettanto. Oggi, a distanza di qualche giorno dalle scadenze previste per le dichiarazioni dei redditi, più o meno formalmente, ci è stato comunicato dallo stesso Ministero dei Trasporti attraverso la presidente Dell’Albo, la dottoressa Di Matteo, che la somma necessaria a coprire le spese per le deduzioni forfettarie è pari a 186 milioni di euro e quindi molto al di sopra dei 60 calcolati. Un dato certificato dal Ministero dell’Economia attraverso l’elaborazione delle passate dichiarazioni dei redditi, e che, se confermato, certificherebbe quanto la nostra richiesta sia reale e assolutamente giustificata dalle esigenze delle imprese che rappresentiamo”.
Le priorità reali per le imprese italiane, secondo l’associazione sono: le deduzioni forfettarie, a seguire i pedaggi, quindi il SSN, gli investimenti e la formazione. “Seguendo questa gerarchia – si legge nella lettera – se ratificato il dato economico relativo alle deduzioni, è possibile recuperare i 126 milioni mancanti attraverso una rimodulazione percentuale delle altre voci di costo. Diversamente, a causa di una informazione clamorosamente errata e ampiamente sotto stimata dello stesso Ministero dei Trasporti, gran parte delle nostre imprese si troverebbe a subire un danno insopportabile e qualora volesse sopravvivere sarebbe costretta all’illegalità. Le priorità attese e concordate vanno rispettate pena la perdita di credibilità”.
La Cna-Fita ha avanzato una proposta per trasformare i rimborsi sui pedaggi autostradali, attualmente a carico dello Stato per circa 200 milioni di euro, in sconti da concedere direttamente al casello a carico dei concessionari.