Autotrasporto: Faggi (Fiap), rivedere le sanzioni su tempi di guida e riposo
Con una nota inviata al sottosegretario Umberto De Caro lunedì 19 maggio 2014, Fiap ha voluto puntare nuovamente l’attenzione su un problema dell’autotrasporto, riguardante la disparità delle sanzioni applicate a carico dell’impresa per le violazioni su tempi di guida e di riposo.
“Complice un buco legislativo relativo all’impianto sanzionatorio – spiega Silvio Faggi segreterio nazionale Fiap in un comunicato – previsto comma 14 dell’art. 174 del Codice della Strada che punisce alla stessa stregua sia le imprese che non fanno alcuna formazione, organizzazione e controllo dei propri autisti sia quelle più attente ai problemi della sicurezza che invece hanno adottato comportamenti virtuosi. L’impresa che nell’esecuzione dei trasporti non osservi le disposizioni contenute nel regolamento, è soggetta alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 324 a euro 1.294 per ciascun dipendente cui la violazione si riferisce, oltre a rispondere in solido per il pagamento delle singole sanzioni a carico dei propri autisti. La disposizione normativa di cui al comma 17, nel punto in cui statuisce che la sanzione vada comminata “per ciascun dipendente cui la violazione si riferisce”, ha sollevato più di qualche dubbio, riaprendo la spinosa questione della (corretta) interpretazione delle norme. La norma infatti, così come è scritta, presta il fianco a diverse interpretazioni contraddittorie – si legge ancora nella nota – una più severa nei confronti dell’impresa, peraltro adottata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dagli organismi di controllo, che prevede l’applicazione a carico dell’impresa una sanzione (di euro 324,00 nella misura minima) per ciascuna violazione alle norme sulle ore di guida e di riposo commessa da ciascun dipendente autista della stessa, l’altra più tollerante (e forse per questo quasi mai applicata dagli zelanti Funzionari dell’Ispettorato del Lavoro) che prevede una sola sanzione di euro 324,00, a prescindere dal numero di infrazioni commesse dai propri autisti”.
Faggi sottolinea poi il centro della problematica: “Interpretando in modo così volutamente punitivo la norma, si arriverebbe all’assurdo che se un’azienda facesse guidare il proprio autista una sola volta per ben 2 ore in più rispetto al limite di guida imposto dalla legge verrebbe sanzionata meno (€324) di un’altra che facesse guidare il proprio autista per tre volte nell’arco di un mese, ma per soli cinque minuti in più rispetto al limite massimo imposto dalla legge (€324X3=€972), nonostante sia evidente che è la prima ad aver messo maggiormente in pericolo la sicurezza dei trasporti. La mancata organizzazione, formazione e controllo dell’operato dei propri autisti è un’unica omissione dell’impresa, che poi si esplica in più infrazioni che gli autisti commettono su strada. Se è giusto che ciascuna infrazione commessa dagli autisti venga loro contestata, è altrettanto giusto che l’impresa venga sanzionata una sola volta per ciascun autista alle proprie dipendenze, nei confronti dei quali sia stato accertato un difetto di formazione/organizzazione/controllo, a prescindere dal numero di violazioni alle norme sui periodi di guida e di riposo poi commesse dal medesimo autista”.
Fiap ha presentato al sottosegretario due proposte di modifica del disposto normativo.