Autotrasporto, fermo Sicilia: la situazione
La situazione nella provincia di Catania
E’ salito ad una ventina nel Catanese il numero dei blocchi organizzati dal comitato ‘Forza d’urto’. Gli autotrasportatori aderenti all’Associazione imprese autotrasportatori siciliani e agricoltori riuniti sotto la sigla ‘Movimento dei forconi’ proseguono la protesta contro il caro-gasolio e i rincari dei pedaggi autostradali.
Continuano ad essere bloccate strade, ferrovie e porti. A causa della protesta è bloccato anche il mercato ortofrutticolo del Maas. Numerosi in città e in provincia i supermercati dove le scorte di generi alimentari sono in via di esaurimento e i distributori di carburante con la scritta ‘tutto esaurito’. Risulta bloccato l’ingresso dei mezzi pesanti nel porto di Catania, nell’autostrada Catania-Messina nella Zona Industriale del capoluogo etneo. Blocchi anche lungo la Statale 114, all’altezza di Acireale, e nei pressi della frazione Trepunti di Giarre. Altri presidi sono segnalati lungo la Strada Statale Catania-Gela, all’altezza del bivio ‘Iannarello’ e nei pressi di Castel di Judica. Cinque blocchi stradali sono stati organizzati a Paternò, dove stamane alla protesta si è unito un migliaio di studenti.
“E’ giusto dialogare – ha detto Franco Crupi, del ‘Movimento dei forconi’, in vista dell’incontro in programma stamane a Palermo con il presidente della Regione Raffaele Lombardo – ma ci sono poche cose da fare perché i i comitati d’affari non vogliono perdere i loro privilegi. Continueremo la nostra protesta perché in gioco c’é la dignità di un popolo”.
La protesta ad Enna e a Gela
Nell’ennese la protesta stamattina ha bloccato lo svincolo di Catenanuova, in uscita ed entrata nella A19 Palermo-Catania. Il blocco riguarda tir e camion che trasportano derrate alimentari, mentre sono garantiti i trasporti che riguardano beni di prima necessità destinati a ospedali e carceri. Da qualche ora, sull’autostrada si registrano rallentamenti. Lungo la A19 nei pressi di Catenanuova, un camion che tentava di forzare il blocco dei camionisti che hanno aderito allo sciopero che da giorni persiste in Sicilia, è salito con la ruota sul piede di uno dei manifestanti. L’uomo è ricoverato in ospedale e avrebbe riportato una frattura. Altri blocchi si segnalano sulla Statale 640, svincolo di Capodarso, in direzione Caltanissetta e ancora sulla A19, in direzione Catania, allo svincolo di Motta Santa Anastasia. A Enna, come in molti paesi della provincia, scarseggiano i prodotti alimentari.
Cancelli bloccati nel petrolchimico di Gela. Anche stamattina, ‘Forconi’ e autotrasportatori non hanno consentito il passaggio né ai lavoratori turnisti né ai giornalieri. La diminuzione dell’assedio, ottenuta ieri sera grazie alla mediazione del Prefetto, è durata solo pochi minuti, il tempo sufficiente per far passare il personale in turno che portava il cambio ai colleghi rimasti in fabbrica dal giorno precedente. L’Eni ha confermato il rischio di un blocco generale e improvviso dello stabilimento. In piazza, stamattina, sono scesi anche i commercianti aderenti alla Confcommercio, il cui presidente, Rocco Pardo, tiene a precisare che condividono “gli obiettivi della lotta di contadini e autotrasportatori, ma non i metodi, perché i blocchi stanno creando danni rilevanti all’economia siciliana già in coma”. La cittadina nissena, intanto, si è svegliata sommersa dalla spazzatura. L’Ato ambiente CL2 ha fermato la raccolta dei rifiuti, perchè i dimostranti impediscono agli autocompattatori di raggiungere la discarica consortile di contrada ‘Timpazzo’.
L’adesione degli studenti
Attraverso i social network gli studenti siciliani hanno dato vita a un coordinamento, spontaneo e apartitico denominato ‘Studenti siciliani in Lotta’, in appoggio alla protesta dei lavoratori delle varie categorie, protagonisti della rivolta in atto in Sicilia.
La polizia da giorni sta tenendo sotto controllo alcuni gruppi di giovani, particolarmente attivi, sospettati di gravitare nell’orbita delle cosche mafiose gelesi. Molti sarebbero stati fotografati e identificati.
L’allarme lanciato da Confidustria su presunte infiltrazione della criminalità nella protesta del Movimento dei Forconi “lo troviamo giustificato – ha detto il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo -. E’ un allarme al quale dovrà darsi la massima attenzione perché se Confidustria ha questo tipo di cognizione del problema la cosa è della massima serietà e non può essere trascurata. L’allarme lanciato da Confindustria Sicilia sul pericolo di infiltrazioni mafiose nella protesta – ha aggiunto – è giustificato”.
FdB