Autotrasporto, fermo Sicilia: la situazione
Il passaggio a livello della stazione di Santa Flavia, nel Palermitano, è stato occupato da un gruppo di autotrasportatori siciliani. Alla manifestazione hanno aderito gli autotrasportatori dell’Aiaf, che da ieri presidiano mezza Sicilia contro il caro benzina, gli agricoltori del ‘Movimento dei forconi’ e i pescatori di Porticello. Trenitalia ha attivato un servizo sostitutivo con bus. Alcuni pescatori hanno denunciato di avere rischiato di essere travolti dal treno che “si è fermato solo all’ultimo istante”.
La denuncia di Confagricoltura
Confagricoltura parla di effetti “disastrosi” per i produttori ortofrutticoli a causa del blocco dei tir.
“Le conseguenze sulle aziende agricole siciliane – spiegano dall’organizzazione – potrebbero essere pesanti sia in relazione alla deperibilità delle merci sia ai problemi contrattuali derivanti dalla mancata consegna dei prodotti ortofrutticoli verso i mercati nazionali ed europei e verso la grande distribuzione”.
“C’è il serio rischio – sottolinea in una nota il presidente di Confagricoltura Sicilia, Gerardo Diana – che buyer e grande distribuzione rinuncino ad approvvigionarsi dei prodotti isolani, con conseguenze disastrose e irreparabili per le aziende produttrici”.
“Confagricoltura – aggiunge il vicepresidente nazionale dell’organizzazione agricola, Salvatore Giardina – confida in un autorevole intervento del governo per assicurare una rapida soluzione alla questione caro-carburanti, che interessa tanto anche il settore primario, e nel senso di responsabilità degli autotrasportatori, per evitare ulteriori e gravissimi danni agli agricoltori siciliani”.
Unatras condanna il blocco
L’Unatras Sicilia, organizzazione che unisce le maggiori sigle sindacali dell’autotrasporto dell’isola, Fita-Cna, Fai-Conftrasporto, Confartigianato Trasporti, SNA Casartigiani, ha contestato alcuni comportamenti messi in atto nel corso della manifestazione. “Abbiamo testimonianza di alcuni mezzi in circolazione bloccati e forzatamente accompagnati in aree di sosta di proprietà di alcuni organizzatori della protesta – spiega Unatras in una lettera ai Prefetti siciliani -. Riteniamo tale accaduto intollerabile. Tali fatti ledono la libertà di movimento oltre che delle merci, delle persone”.
L’organizzazione chiede l’intervento degli organi preposti all’applicazione della legge affinché si attivino “per fare rispettare anche il diritto a lavorare e a circolare, al pari del diritto a manifestare”. L’Unatras Sicilia ha ribadito ai Prefetti dell’Isola la propria estraneità alla protesta organizzata dal Movimento Forza d’Urto a cui aderisce invece l’Aias, Associazione Imprese Autotrasportatori Siciliani.
La piattaforma rivendicativa
Nel frattempo l’Aitras, l’associazione siciliana dell’autotrasporto, ha avanzato una serie di richieste al Governo Monti e all’Ue:
– gasolio professionale per autotrasportatori, agricoltori, pescatori, allevatori;
– tariffe obbligatorie per la sicurezza stradale da applicarsi direttamente senza necessità da parte dell’autotrasportatore di denunciare il committente;
– credito per tutte le categorie di artigiani e agricoltori a tassi superagevoltati;
– sgravi fiscali per tutte le imprese con dipendenti e per neo-assunzioni;
– aiuti alle imprese agricole che promuovono in made in Sicily;
– riconoscimento di lavoro usurante per autotrasportatori e agricoltori con pensionamento previsto a 60 anni e 30 di contributi;
– traghetti Messina – Villa S.G. gratuiti per i residenti siciliani e calabresi, in ottemperanza alla continuità territoriale prevista dalla Costituzione;
– incentivare le autostrade del mare per la filiera agroalimentare del prodotto fresco;
– modifica nella normativa europea e italiana relativa alle ore di guida e di riposo degli autotrasportatori;
– creazione di infrastrutture logistiche, intemodali, viaria e ferroviarie;
– rivisitazione di tutti i tavoli istituzionali ove siano presenti le associazioni nazionali (Albi, Camere di Commercio, autorità portuali, Consulta dell’Autotrasporto, CNEL, ecc… da dove hanno sempre boicottato i siciliani).
“Per tutto quanto non elencato – spiegano dall’associazione – ogni categoria può esprimersi per integrare i punti di richiesta”.