Autotrasporto: Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti in corteo a Genova per la legalità
Manifestazione degli autotrasportatori questa mattina a Genova organizzata da Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti per chiedere regole certe per tutti i lavoratori europei del settore. Il corteo con i mezzi pesanti è partito dal varco portuale Etiopia in Lungomare Canepa per attraversare il centro cittadino diretto verso la Prefettura, dove la delegazione sarà ricevuta dal Prefetto.
“In relazione alle sempre più frequenti segnalazioni relative ad aziende che fanno ricorso al lavoro di autisti in distacco internazionale, con evidente brutale abbassamento di retribuzioni e contribuzioni pensionistiche, le segreterie di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno deciso di intervenire verso gli organi di governo locale e di segnalare il fatto all’opinione pubblica attraverso una manifestazione dell’autotrasporto che avrà luogo lunedì 24 febbraio a Genova”, avevano scritto in un comunicato le associazioni sindacali, annunciando la giornata di protesta.
“Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti esprimono preoccupazione per la situazione sempre più allarmante in termini sociali relativa all’uso distorto della somministrazione internazionale di personale da parte di agenzie con sede nell’Est Europa. La direttiva N 96/71/CE del Parlamento Europeo permette la libera circolazione del personale e la libera prestazione di servizi da parte di società site in qualsiasi paese comunitario: in base a questo principio diverse agenzie e società estere propongono e vendono distacco e/o somministrazione di personale intracomunitario in tutti i settori. Il tentativo è chiaro: si pensa a risparmiare soldi speculando sul costo del lavoro, eludendo, nel nostro Paese, il pagamento dei contributi”.
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti chiedono controlli severi da parte dell’autorità e che in materia di distacco transnazionale di lavoratori nell’ambito di prestazioni di servizi, sia garantita parità salariale, per evitare fenomeni di dumping sociale.
“Poche sono le aziende che rispettano le normative europee e troppe quelle che le eludono, aggirando leggi e accordi sull’orario di lavoro, operando impunemente sul territorio nazionale senza sanzioni – si legge ancora nel comunicato -. Chiediamo l’intervento del Governo, investimenti in uomini e mezzi per far valere la normativa anche per porre fine a questo deflusso di risorse economiche e di forza lavoro di cui l’Italia ha necessità per sperare in una possibile ripresa dell’economia”.