Autotrasporto: in Italia composto da piccole flotte e padroncini
Le 113.285 imprese proprietarie di autoveicoli iscritte nel 2010 all’Albo degli Autotrasportatori possiedono 461.517 mezzi, cioè mediamente ogni impresa dispone di 4,1 autoveicoli. Il dato emerge da una elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec, struttura di ricerca della più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico.
La consistenza media delle flotte italiane di autoveicoli per trasporto merci è abbastanza lontana da quella di paesi in cui vi è già stata una forte integrazione anche nell’autotrasporto di merci e che di conseguenza hanno una elevata presenza di flotte di grandi dimensioni. Il mondo dell’autotrasporto italiano è invece molto polverizzato. Basti pensare che il 45% delle imprese possiede un solo autoveicolo. Si tratta cioè dei cosiddetti padroncini che hanno ancora un ruolo decisamente importante nella organizzazione del trasporto merci del nostro Paese. E a ciò si aggiunge poi che il 39% delle imprese che possiedono autoveicoli per trasporto merci hanno una flotta composta da due a sei autoveicoli.
Il settore dell’autotrasporto è stato fortemente provato dalla crisi economica nel 2009 e anche nel 2010 ha risentito abbastanza pesantemente della diminuzione del fabbisogno di autotrasporto per effetto del rallentamento dell’attività produttiva e commerciale legato alla crisi. Già nel 2010 si è avvertito però qualche primo segnale di ripresa, che ha trovato conferma nel 2011. Il recupero dell’economia dovrebbe quindi aprire prospettive migliori anche per gli autotrasportatori. Questo non significa però che vi sarà in tempi brevi una spinta verso la crescita delle grandi flotte, anche perché la figura tradizionale del padroncino ha dimostrato una notevole flessibilità che, non di rado, ha costituito un vantaggio competitivo.
Tra l’altro, almeno nel nostro Paese, non si può dire che nelle aree più avanzate tendano a prevalere le grandi organizzazioni di trasporto rispetto agli operatori medi e piccoli. Se si considerano i dati sul settore a livello regionale, emerge che non esiste una correlazione tra il numero medio degli autoveicoli posseduto dalle aziende di trasporto e il livello di sviluppo economico raggiunto.
E’ stata realizzata una graduatoria che espone in ordine decrescente, in base al numero di autoveicoli per azienda, la situazione delle diverse regioni italiane. In cima figura il Lazio con 5,6 veicoli per azienda, seguito dalla Campania con 5,3, dalla Val D’Aosta con 5,2 e dalla Calabria con 4,6. Chiudono invece la graduatoria due regioni non certo povere: l’Emilia Romagna con 3,2 veicoli per azienda e le Marche con 3,1. È una dimostrazione che gli aspetti strutturali delle nostre imprese di trasporto non sono influenzati dall’area in cui sono insediate e che comunque anche in regioni molto efficienti dal punto di vista economico la realtà delle piccole aziende è ancora molto forte.