Autotrasporto internazionale: incontro bilaterale Italia-Ucraina
In seguito all’incontro della Commissione mista italo-ucraina sull’autotrasporto stradale di merci che si è svolto a Roma la scorsa settimana, dopo più di quattro dall’ultima riunione, Anita, l’Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobolistici, rende noti i dati statistici sull’interscambio di merci emersi che confermano “la diminuzione delle quantità trasportate tra i due Paesi nel 2013 e 2014, a causa della crisi economica”.
Secondo quanto si legge in una circolare dell’associazione, “le parti hanno concordato sulla necessità di incrementare l’utilizzo di modalità alternative al trasporto stradale, anche se quest’ultimo -a detta della delegazione ospite – risulta quello più economico”.
Da parte sua la delegazione italiana “ha lamentato il mancato superamento della problematica legata all’utilizzo del carnet tir, a causa dell’apposizione della targa del veicolo a motore su tale documento, che frena le possibili sinergie nel caso di complesso veicolare misto e nei trasporti intermodali”.
“Nel caso di agganciamento misto – specifica la nota – previsto nell’ambito delle intese bilaterali, l’autorizzazione insiste sul veicolo trattore e copre l’intero complesso veicolare e nel viaggio di ritorno è ammesso il traino di un semirimorchio diverso da quello dell’andata”.
Per il 2016, dunque, sono state concordate per ciascuno dei due Paesi 1.500 autorizzazioni destinazione/transito; 6.000 autorizzazioni destinazione/transito per veicoli Euro3 con certificazione CEMT per emissioni inquinanti; 6.000 autorizzazioni destinazione/transito per veicoli Euro5 con certificazione CEMT per emissioni inquinanti; 2.500 autorizzazioni destinazione/transito valide per rimorchi/semirimorchi sbarcati via mare e trainati da trattori dell’altro Paese; 1.000 autorizzazioni destinazione/transito valide per piattaforma ferroviaria con obbligo discesa e risalita dal treno con obbligo di documentazione giustificativa.
Nel caso in cui la problematica legata al carnet tir venga risolta, il contingente effettivamente scambiato sarà incrementato di 2.000 autorizzazioni per parte (+1.000 per veicoli Euro3; + 1.000 per veicoli Euro5). A occuparsi della questione saranno per la parte ucraina le autorità nazionali competenti; una volta adottata la relativa norma applicativa, verrà comunicato alla parte italiana per l’adeguamento del contingente. I rappresentanti italiani del MEF, sottolineando che nei confronti dei vettori ucraini vige l’esenzione del pagamento della tassa di circolazione e del diritto fisso, hanno chiesto di conoscere se esiste un analogo provvedimento che esenti il vettore italiano dal pagamento delle medesime tasse, al fine di assicurare parità di trattamento tra i vettori dei due Paesi; “in caso contrario – prosegue Anita – l’Italia dovrà rivedere la propria posizione. La parte ucraina ha assicurato una risposta scritta entro 60 gg”.