Autotrasporto: l’Antitrust contro i costi minimi
Vita dura per i costi minimi di sicurezza. L’Antitrust, con un documento inviato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, alla Consulta e all’Osservatorio sull’autotrasporto, si pronuncia ancora contro l’impianto dei costi di esercizio tanto voluto dalla maggior parte delle associazioni di categoria. Il Garante della concorrenza giudica infatti “artificiosa fissazione di prezzi minimi per le attività di autotrasporto”, di fatto considerate tariffe obbligatorie.
Nel documento si legge che i costi minimi si troverebbero “in contrasto con principi e disposizioni di tutela della concorrenza, a livello nazionale e comunitario, in quanto dispongono un’artificiosa fissazione di prezzi minimi per le attività di autotrasporto che, senza offrire alcuna parametrazione a istanze di sicurezza proprie della circolazione stradale, corrispondono di fatto all’introduzione di tariffe obbligatorie”. L’aspetto più preoccupante per le associazioni di categoria del settore è che questa nota mette in dubbio il fondamento stesso dei costi minimi, ossia la loro efficacia per la sicurezza, perché si limiterebbero a “irrigidire e sottrarre alla libera contrattazione delle parti una serie significativa di condizioni contrattuali”.
In risposta alla nota dell’Autority, Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, afferma che le posizioni dell’Antitrust “fanno proprie le tesi sostenute dalla committenza” e richiedono quindi “una decisa presa di posizione da parte delle organizzazioni dell’Unatras”. E annuncia: “La nostra realtà risponderà in punto di diritto alle tesi, per noi di parte, sostenute dall’Autorità e non rinuncerà fare la propria parte senza guardare in faccia a nessuno”.
Tornando all’Antitrust, questa contesta anche anche il ruolo dell’Osservatorio, dove è presente un’ampia rappresentanza delle associazioni di categoria, con il rischio di creare più che altro “un più ampio coordinamento di settore”, una specie di cartello tra i fornitori di servizi.
Per chiarire come sono stati fissati i costi minimi, l’Antitrust chiede all’Osservatorio gli atti adottati finora ed un chiarimento sui rapporti con la Consulta dell’Autotrasporto. Al termine di questa parte esplicativa, l’Autorità per la Concorrenza raccomanda alle Autorità competenti di attuare “le misure ritenute più opportune e adeguate a ripristinare corrette dinamiche concorrenziali” in virtù dell’obbligo di non applicare azioni che sono in contrasto con i principi fondamentali della disciplina comunitaria. Le Amministrazioni hanno ora 60 giorni per comunicare all’Antitrust quali misure intendono prendere. Saranno due mesi di fuoco.
Paolo Castiglia