Autotrasporto: le associazioni contro il dumping sociale in Ue
Francia e Germania reagiscono con nuovi accordi alla concorrenza sleale dei vettori provenienti da altri Paesi della Comunità europea. In Francia l’associazione FNTR, per contrastare il dumping sociale, ha vietato il riposo settimanale in cabina; in Germania invece è stato imposto il salario minimo ai conducenti. La novità però sta nel fatto che le due associazioni hanno dato vita ad una collaborazione per intervenire a livello comunitario: l’obiettivo è promuovere un’azione comune a livello europeo.
Libera prestazione di servizi e aperture di filiali in un Paese straniero dovrebbero essere ben distinte, spiegano le associazioni. Alcune imprese straniere, come noto, tendono a stabilizzare le loro attività in un altro Paese sfruttando normative salariali e fiscali del Paese d’origine. Le associazioni propongono verifiche sui cronotachigrafi digitali e su altri documenti.
Anche in Italia le associazioni si stanno muovendo verso rivendicazioni analoghe. Alla fine del mese scorso, Conftrasporto e FNTR avevano presentato un documento condiviso sulle sfide che si trova a dover affrontare l’autotrasporto in Europa.
Ecco le proposte frutto dell’analisi fatta dalle associazioni e presentata a Bruxelles: la creazione di un regime specificio per i lavoratori a forte mobilità chee includa i conducenti professionisti; l’iscrizione obbligatoria in un registro europeo del trasporto per verificare il rispetto delle norme sociali armonizzate, in particolare le regole relative alla sicurezza sociale e alla previdenza; l’introduzione di una deroga al regolamento 883/2004/CE (norme di coordinamento della sicurezza sociale) – queste regole sono in effetti facilmente applicabili ai lavoratori migranti “convenzionali” ma non risultano adatte ai lavoratori la cui professione è caratterizzata da na forte mobilità geografica – ; la creazione di un’Agenzia europea per il trasporto stradale che avrebbe il compito di garantire l’applicazione e l’interpretazione uniforme delle norme comunitarie in tutti gli Stati membri.