Autotrasporto: le posizioni delle associazioni agli incontri con il Governo
Dopo la riunione del comitato di presidenza che si è svolta ieri, Unatras ha diffuso una nota in cui valuta gli sviluppi per il settore derivanti dallo Sblocca Italia e dalla legge di Stabilità.
L’associazione considera interessanti e in linea con le richieste dell’associazione stessa, “gli emendamenti approvati sul cabotaggio, sulla compensazione delle misure, attraverso F24 e sull’Albo” e definisce accettabile la decisione del Governo di stanziare 250 milioni di euro per l’autotrasporto, “soprattutto alla luce degli interventi in materia del costo del lavoro e il mantenimento della riduzione Inail”.
Parere meno positivo sul taglio delle accise, che viene definito “non adeguato e inaccettabile”.
Unatras chiede inoltre che la suddivisione delle risorse si attui “senza stravolgere le norme attuali o penalizzando interi comparti”.
Infine, riconoscendosi nelle posizioni emerse durante gli Stati Generali di Fiuggi, in particolare in riferimento alla sicurezza sociale, la circolazione e il rispetto delle regole, l’associazione chiede di mantenere il “sistema in vigore sulle riduzioni compensate per i pedaggi autostradali, evitando l’attuazione di proposte che rischiano di compromettere un sistema che riduce i costi per le imprese”.
Di altro parere Cna Fita, che chiede al Governo di modificare l’attuale sistema delle riduzioni compensate dei pedaggi erogati attraverso specifici fondi statali, con un sistema basato su un accordo tra concessionari/autotrasportatori “per cui i primi garantiscono uno sconto variabile a seconda del volume di spesa annuo ai secondi”.
Il sistema, secondo l’associazione, dovrebbe essere accompagnato da un divieto di ulteriori aumenti pedaggi per almeno un triennio, permettendo in questo modo di fare recuperare all’autotrasporto le quote delle riduzioni compensate degli anni passati, erosi dai continui aumenti concessi.
“L’autotrasporto artigiano – ha dichiarato Cinzia Franchini – in questi anni durissimi ha garantito flessibilità, qualità nel servizio ma soprattutto ha pagato in Italia la contribuzione da lavoro dipendente e la tassazione degli utili d’impresa. Le nostre imprese – ha proseguito la presidente di CNA-Fita – sono la stragrande maggioranza nel conto terzi, garantiscono lavoro diffuso e rappresentano una risorsa, il Governo non cada nei clichè che da anni hanno prodotto solo inefficienze e impoverimento”.
Sul fronte accise l’associazione chiede il mantenimento dei fondi per il rimborso previsto dalla normativa Europea; la reintroduzione dell’accisa mobile e l’eliminazione dell’iva sulle accise.