Autotrasporto: l’Ue vota modifiche su tempi di riposo, cabotaggio e distacco transnazionale
Combattere le pratiche illegali nel trasporto stradale e contribuire a migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti. Ecco il contenuto delle norme approvate ieri dalla Commissione Trasporti dell’Unione europea (Tran), che rappresentano una parte del ‘Pacchetto Mobilità’. Per diventare legge, il testo approvato dalla Commissione Trasporti dovrà ottenere l’approvazione della seduta plenaria del Parlamento e dovrà essere discusso con il Consiglio dei Trasporti, l’organismo che, comprendendo i rappresentanti diretti dei diversi Governi dei Paesi dell’Unione.
Sul distacco transnazionale degli autisti, il testo prevede l’aplicazione del principio della “parità di retribuzione per stesso lavoro”, quindi per il cabotaggio, al conducente che consegna merci in un altro stato membro dopo una consegna transfrontaliera, si applicano le stesse regole di remunerazione previste per i conducenti del Paese ospitante. La Commissione però ha votato contro l’estensione di questo obbligo anche ai trasporti internazionali, che quindi restano completamente soggetti alle retribuzioni del Paese in cui è assunto l’autista.
Gli eurodeputati hanno inoltre proposto modifiche per garantire condizioni di riposo migliori per i conducenti. Ad esempio, le aziende dovranno organizzare i loro orari in modo che, una volta ogni tre settimane, i conducenti siano in grado di tornare a casa o in un altro luogo di loro scelta per un riposo settimanale. Per una maggiore flessibilità gli eurodeputati hanno previsto che i conducenti possano completare il viaggio di ritorno se sono vicini alla base operativa, a patto che venga aggiunto un ulteriore tempo di riposo al successivo periodo di riposo a titolo di compensazione.
Le norme mirano a intensificare le ispezioni e i controlli su strada, nonché ad accelerare la cooperazione tra le autorità nazionali per contrastare le frodi relative all’orario di lavoro, ai periodi di riposo, al “cabotaggio” e al distacco dei conducenti.
Per affrontare la questione delle aziende letterbox (vale a dire le società costituite in un altro stato membro per tagliare i costi legati ad esempio alle norme fiscali, mentre l’attività principale è condotta in un altro stato), le imprese saranno obbligate ad avere una presenza concreta nello stato membro dove sono registrati.
Il progetto di legge fornisce un elenco limitato di requisiti amministrativi e misure di controllo che gli Stati membri possono imporre agli operatori per quanto riguarda il distacco, al fine di evitare un’eccessiva burocrazia.
Per il capitolo digitalizzazione, è stato stabilito che le tecnologie siano utilizzate in modo più efficiente per alleggerire il carico dei conducenti.