Autotrasporto: meno imprese ma con più veicoli
E’ cresciuto nel 2009 il numero medio degli autoveicoli delle imprese di autotrasporto professionale in conto terzi nel nostro paese. Lo scorso anno le aziende di trasporto hanno avuto in media 2,82 autoveicoli, contro i 2,57 del 2008.
Questi dati emergono da una elaborazione di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di rilevazioni ufficiali del Comitato Centrale dell’Albo dell’Autotrasporto e dell’Aci.
“La crescita del numero medio di autoveicoli delle imprese dell’autotrasporto italiano nel corso del 2009 – sottolinea Airp – è dovuta alla progressiva concentrazione delle imprese ed al conseguente consolidamento del loro profilo dimensionale indispensabile per affrontare al meglio le difficoltà della crisi economica, offrire servizi a valore aggiunto e poter sostenere con probabilità di successo la sempre più stringente competizione tariffaria dell’autotrasporto dei paesi dell’est europeo”.
Nell’arco degli ultimi cinque anni, dal 2005 al 2009, il parco di autoveicoli delle aziende dell’autotrasporto italiane si è ampliato del 8,57%, passando dai 425.016 mezzi del 2005 ai 461.437 mezzi del 2009. In forte calo (-16,07%), invece, il numero delle imprese di autotrasporto che si sono ridotte nel 2009 a 163.714 unità, contro le 195.052 del 2005.
Secondo l’Airp, alcuni operatori singoli si stanno organizzando in cooperative e consorzi per fronteggiare con più efficienza le nuove sfide del mercato, anche se in fondo permane la frammentazione dell’autotrasporto italiano. Parallelamente, si registrano fenomeni di aggregazione e fusione di attività anche da parte di imprese o gruppi di maggiori dimensioni dell’autotrasporto, con l’obiettivo di rafforzare la propria competitività per assicurare qualità e nuovi servizi ai propri clienti.
”Resta il fatto che sulla fattura dell’autotrasporto italiano – continua Airp – incidono ancora le condizioni di criticità della rete viaria nazionale e la congestione del traffico che determinano l’abbassamento della velocità commerciale dei veicoli, con evidenti ripercussioni sui costi dell’autotrasporto”.