Autotrasporto: Unatras chiede di nuovo un incontro a Lupi
Unatras scrive di nuovo al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi per ribadire la necessità di una convocazione, dopo la lettera inviata il mese scorso.
“Dobbiamo purtroppo constatare che non ci è pervenuta alcuna convocazione – si legge nella nuova missiva -. Nella lettera inviata il 12 febbraio scorso lamentavamo già alcune problematiche che stanno adesso assumendo contorni critici. Infatti, come già segnalato, continuiamo a registrare crescenti difficoltà nella gestione delle attività che sono state trasferite dalle Province agli uffici provinciali della motorizzazione, a causa del mancato contestuale passaggio del personale, per cui si è determinata una situazione in cui gli utenti autotrasportatori sono vittime di un rimpallo di competenze tra i due enti. Sul fronte europeo assistiamo invece ad una fervida attività di alcuni Stati membri nel regolamentare alcuni aspetti che mirano a salvaguardare alcuni comparti economici strategici come l’autotrasporto; ci riferiamo all’introduzione del salario minimo in Germania imposto anche alle imprese straniere o al progetto di legge con cui la Francia sta istituendo ulteriori e più stringenti limiti sul distacco transnazionale”.
Unatras, quindi, chiede nuovamente al Governo misure a difesa dell’autotrasporto nazionale, in particolare in settori come il cabotaggio illegale, il distacco di lavoratori e per il rispetto della norma sui tempi di pagamento.
Tra le misure varate dal governo, poi, l’associazione critica quella di rinviare di due mesi l’entrata in vigore delle sanzioni del Sistri, una proroga ritenuta non adeguata. “Riteniamo che tale provvedimento sia estremamente dannoso per migliaia di imprese del settore – conclude l’associazione -. Abbiamo avuto modo di apprezzare in precedenti occasioni il suo diretto impegno a favore della categoria, che ci auguriamo di riscontrare anche questa volta con l’accoglimento di una nuova richiesta di incontro urgente, per discutere della situazione che sta causando forte tensione tra gli operatori del settore”.