Brasile: autotrasporto a rischio sciopero per rincaro del diesel
Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, cerca di scongiurare lo sciopero degli autotrasportatori indetto per il 1° febbraio.
Bolsonaro infatti ha incontrato ieri, presso il ministero dell’Economia di Brasilia, i rappresentanti della categoria, da qualche giorno sul piede di guerra per la decisione della compagnia energetica brasiliana Petrobras di aumentare del 4,4% del prezzo medio del diesel nelle raffinerie.
“Riconosciamo il valore dei camionisti per l’economia brasiliana – ha affermato il presidente – Chiediamo loro di non scioperare perché perderemmo tutti, senza eccezioni. La soluzione non è facile, ma stiamo cercando un modo per fermare un nuovo aumento del prezzo del combustibile”.
L’incontro non è stato l’unico mezzo per scongiurare lo sciopero indetto dai sindacati: la scorsa settimana il comitato esecutivo di gestione della Camera del commercio estero (Camex), infatti, aveva disposto l’azzeramento delle tariffe di importazioni di pneumatici.
Ma, dal canto suo, l’Associazione nazionale dei trasporti autonomi del Brasile (Antb), principale organizzazione rappresentativa di circa 4.500 camionisti, ha annunciato che lo sciopero previsto sta continuando a raccogliere consensi e che, per i numeri raccolti, potrebbe superare lo storico sciopero di maggio 2018.
I precedenti
Gestita in regime di monopolio dalla compagnia energetica statale Petrobras, la produzione di combustibili in Brasile e la politica dei prezzi al consumo ha subito delle modifiche nel 2016, quando, per volere del governo di Michel Temer il prezzo del combustibile nel paese è stato agganciato alle fluttuazioni del mercato internazionale in regime di Import Price and Parity (Ipp). Le estreme e continue fluttuazioni rappresentano per i camionisti, soprattutto gli autonomi, una variabile in grado di influenzare la propria sicurezza economica. Per questo, la categoria chiede una modifica.