Camion: Confartigianato, dopo l’intesa al Meeting blocco Brennero caso irrisolto
“Il vertice di Monaco, che ha riunito i ministri dei Trasporti di Italia, Austria, Germania nonché i Governatori locali per trovare delle soluzioni sostenibili al traffico merci lungo l’asse del Brennero, sembra però non avere raggiunto un’intesa stabile”. Confartigianato Trasporti, nonostante la soddisfazione per l’impegno manifestato da Graziano Delrio nel verificare il rispetto dell’accordo del Brenner Meeting, esprime, attraverso una nota, nuova preoccupazione per la notizia secondo cui il Governatore del Tirolo avrebbe intenzione di introdurre blocchi unilaterali alla circolazione stradale dei mezzi pesanti per le giornate del 31 marzo, 2 e 26 aprile prossimi.
Il metodo condiviso durante il meeting, spiegano dall’associazione, sembrava rassicurare gli autotrasportatori italiani: “dopo le sollecitazioni di Confartigianato Trasporti è stato apprezzabile che il ministro Delrio abbia espresso un ‘profondo disappunto’, ma è necessario che il Governo italiano si impegni politicamente e tecnicamente per far rispettare la validità delle intese raggiunte a Monaco”.
“E’ evidente – afferma Amedeo Genedani presidente Confartigianato Trasporti – che le azioni di contingentamento del traffico messe in essere a nord del Brennero avranno un impatto negativo sulle esportazioni dell’Italia verso i paesi del nord Europa mettendo in crisi la debole ripresa economica a cui stiamo assistendo. Ed alla chiusura di aziende italiane che producono componenti e prodotti finiti per le filiere di produzione d’oltralpe. L’effetto non potrà che essere la continua delocalizzazione della produzione o, peggio ancora, la moria di quelle aziende che non ne avranno la forza ed i mezzi”.
“La situazione è ancora più aggravata dalla insufficiente capacità del trasporto su ferrovia, che è stata pubblicizzata ed incentivata, anche in maniera un po’ troppo ideologica, come modalità ad impatto zero per l’ambiente e la salute – si legge ancora nella nota di Conftrasporto -. Non si sta a discutere di competizione tra le modalità, ma bisogna riequilibrare l’impegno (soprattutto politico) sulle varie modalità facendo i conti con l’attuale realtà economica nazionale e con la necessità di continuare a garantire il trasporto delle merci in maniera flessibile, per soddisfare le esigenze della produzione manufatturiera. E’ triste constatare che nella pratica quotidiana il ferro non solo non paga il proprio inquinamento ma i costosissimi impegni infrastrutturali non hanno portato a risultati se non limitati. Ecco perché è preoccupante la delibera Euregio dello scorso 15 gennaio 2018, che si allega, in cui si auspica l’aumento da subito del pedaggio autostradale su tutto il corridoio del Brennero al fine di riorientare in maniera apprezzabile le modalità di trasporto dalla strada alla rotaia”.
“Rendere sostenibile l’economia dei trasporti è certamente necessario ma ciò va fatto – secondo il presidente di Confartigianato Trasporti Genedani – rispettando doverosamente i tempi della pianificazione degli interventi infrastrutturali. Sicuramente nel prossimo decennio sarà ancora una volta la gomma (anche se bistrattata) a dovere sopperire al trasferimento delle merci crescendo e dotandosi di veicoli a basso impatto ambientale come quelli delle classi euro 6 oppure quelli con carburanti alternativi lng, cng ed elettrico. A tal fine, la categoria attende dal Governo in carica – in sintonia con le previsioni del “Pacchetto Mobilità’ UE – la previsione di un considerevole incentivo per le imprese di autotrasporto all’acquisto di veicoli di nuova generazione, per garantire il ricambio del parco circolante, oggi molto difficoltoso per le basse marginalità dei bilanci aziendali”.