Camion e autobus: alla guida fino a 68 anni
Il ministero dei Trasporti ha emanato il primo decreto ministeriale attuativo della riforma del codice della strada. Si tratta della legge 120/10, rivolta agli autisti professionisti con più di 65 anni, ai guidatori “privati” con più di 77 anni e agli over 80.
Tutelare le legittime aspettative dei guidatori professionali anziani e migliorare la sicurezza stradale sono le ragioni principali che hanno spinto il ministero ad emanare con urgenza questo decreto.
Gli autisti professionali di mezzi pesanti con più di 65 anni potranno guidare fino al 68° compleanno, ma solo dopo essersi sottoposti ad un’accurata visita medica annuale che certifichi l’esistenza dei requisiti fisici e psichici necessari. L’attestazione andrà tenuta a bordo ed esibita se richiesta dalle forze dell’ordine (assieme alla patente).
Novità anche per i conducenti professionali di autobus, quelli cioè con patente D. Il vecchio codice stabiliva che, fra i 60 e i 65 anni, la licenza di guida scendesse di categoria. Adesso, se il declassamento è avvenuto da meno di tre anni, può essere rilasciata una nuova patente D a seguito di una visita compiuta da una commissione medica locale. Questa patente dovrà essere rinnovata ogni anno, sempre grazie a un certificato, e fino al compimento dei 68 anni. Se invece sono passati più di tre anni dal declassamento, occorre anche la revisione della patente D da parte della Motorizzazione.
Per quanto riguarda, invece, i guidatori “privati”, le nuove norme stabiliscono che chi ha tra i 77 e gli 80 anni potrà ottenere il rinnovo della patente fino all’80 compleanno solo se un medico rilascia il certificato attestante i requisiti necessari. Chi volesse guidare, invece, fino a 82 anni, dovrà sottoporsi alla visita di una commissione medica locale.
Per gli over 80, il rinnovo della patente vale per due anni (prima erano tre). In tal caso, sarà necessaria una visita specialistica da parte di una commissione medica locale.