Camion: maggiore flessibilità delle norme sui tempi di guida, lo chiede il 90% delle aziende
Per il 90% delle aziende di autotrasporto l’attuale normativa europea sui tempi di guida, pausa e riposo necessita di modifiche al fine di essere resa più flessibile. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Infogestweb – azienda di Verona specializzata in tecnologie e servizi per l’autotrasporto e ideatrice del software Golia per il monitoraggio del cronotachigrafo – su un campione di 120 aziende clienti. La ricerca è stata presentata durante il convegno “Il futuro dell’autotrasporto tra intermodalità, innovazioni tecnologiche e nuovi scenari normativi”, organizzato da Infogestweb con il patrocinio del Consorzio Zai – Interporto Quadrante Europa e svoltosi a Verona lo scorso 30 novembre.
Il sondaggio è stato articolato su quattro focus principali: normativa sui tempi di guida pausa e riposo, controlli su strada, tecnologia e servizi innovativi, criticità del settore.
Per il 66,9% degli intervistati l’attuale normativa ostacola l’attività e il business dell’azienda, mentre per il 59,5% agevola la sicurezza su strada. Tra il 90% delle aziende che chiedono regole più flessibili, il 44% ha indicato i riposi settimanali l’ambito in cui è necessario il maggior grado di flessibilità, a seguire riposi settimanali, deroghe e pause. Tra gli altri dati più rilevanti, il divieto del riposo settimanale regolare in cabina viene valutato positivamente dal 61,6% delle aziende.
Tra le altre problematiche ed esigenze emerse, la difficoltà di rispettare la normativa a causa di fattori esterni, quali tempi di attesa al carico e scarico, tempi di attesa ai terminal, ritardo dei treni. Le aziende hanno inoltre sottolineato la necessità di deroghe per permettere all’autista di raggiungere casa o la sede e la difficoltà di conciliare il rispetto della normativa con le esigenze della committenza, sollevando il problema della responsabilità della filiera.
Il 57,5% delle aziende valuta i controlli degli organi di controllo poco efficaci, il 10% non efficaci, il 32,5% molto efficaci. Il 44% degli intervistati valuta i controlli competenti, il 41,4% poco competenti, il 14,6% non competenti. Le prime 3 voci per cui per le aziende è necessario effettuare maggiori controlli sono, in ordine: manomissione del cronotachigrafo, cabotaggio e concorrenza sleale, efficienza del veicolo. Tra le problematiche evidenziate dalle aziende: organi di controllo poco formati, necessità di controlli più frequenti e capillari, controlli effettuati per lo più su aziende italiane.
Oltre ad essere tutte dotate di un software per il monitoraggio del cronotachigrafo (in quanto clienti di Infogestweb), il 44% delle aziende è dotato di software per la gestione e pianificazione dei viaggi, il 56% per la geolocalizzazione, il 25% per la sicurezza, il 42% per l’amministrazione e la gestione aziendale.
Il 97% delle aziende ritiene che l’Italia non sia sufficientemente dotata di parcheggi specifici per i mezzi pesanti. Molte aziende hanno sottolineato la necessità di servizi di interconnessione digitale tra veicoli, aziende e centri logistici per ottimizzare le operazioni di carico e di scarico. Per le aziende le principali urgenze da affrontare a livello politico sono: costi del carburante, burocrazia e normative fiscali, concorrenza sleale e cabotaggio, carenza autisti, infrastrutture.
Nell’ambito del convegno “Il futuro dell’autotrasporto tra intermodalità, innovazioni tecnologiche e nuovi scenari normativi”, il tema delle norme sui tempi di guida è stato oggetto di confronto tra l’On. Isabella De Monte, componente della Commissione trasporti e turismo del Parlamento Europeo, e Maurizio Diamante, Segretario Nazionale FIT-CISL. Il dibattito ha toccato alcuni aspetti del Pacchetto Mobilità, sia le proposte di modifica delle regole su tempi di guida, cabotaggio stradale e distacco-transnazionale bocciate a luglio dal Parlamento Europeo e rimandate alla Commissione Trasporti, sia le norme sul trasporto intermodale.
Ad avviso di De Monte “con la bocciatura si è persa l’occasione di approvare un pacchetto importante e migliorativo per l’autotrasporto. Per quanto riguarda il trasporto combinato, la procedura europea sta proseguendo, ma è legata all’esito del Pacchetto Mobilità, c’è pertanto ancora molta incertezza”. Maurizio Diamante ha invece dichiarato: “siamo contrari a cambiare le regole sui tempi di guida, pausa e riposo. Oggi le regole ci sono, ma non vengono applicate. Saremmo disponibili ad un compromesso su cabotaggio e distacco se non cambiassero le attuali regole, compreso il divieto di riposo lungo in cabina”.
Durante il convegno, la necessità di maggiore flessibilità delle norme sui tempi di guida è emersa dalla testimonianza diretta delle aziende di trasporto. Giorgio Adami, Presidente Adami Autotrasporti, ha sottolineato l’esigenza di deroghe in particolare per alcune tipologie di trasporti. Gherardo Migliorini, Direttore filiale A.BA.CO. Torino, ha posto l’accento sui ritardi ai plant di carico e scarico che impattano negativamente sul rispetto dei tempi di guida, mentre Giacomo Corsi, Amministratore Delegato Corsi, ha evidenziato il problema della diversa interpretazione delle norme da parte dei vari Stati europei.
Il convegno ha inoltre presentato un focus sul trasporto intermodale. Andrea Condotta, Marketing & Innovation Manager Codognotto Italia, e Lucia Morandi, Head of Marketing & Customer Service DHL Italy, hanno evidenziato come l’intermodalità rappresenti una soluzione complementare nel contesto degli elementi di criticità del trasporto su strada, che porta vantaggi ambientali ed una ottimizzazione dei costi.
Spazio anche all’innovazione tecnologica, con interventi di Alberto Milotti, Direttore Consorzio Zailog, su un progetto per migliorare i servizi per il traffico merci e ottimizzare l’accessibilità all’Interporto di Verona, di Francesca Milani, Responsabile marketing Strategico di Confindustria Verona, sul Digital Innovation hub Speedhub, e Claudio Carrano, Amministratore Delegato Infogestweb, che ha presentato l’esperienza di Golia, piattaforma web per il monitoraggio del dato cronotachigrafico.