Camion: nuove norme limitano l’orario di lavoro degli autotrasportatori in Giappone
Orari ridotti e pause obbligatorie per autisti di camion e mezzi pesanti causano costi e problemi alle imprese di trasporto merci
In Giappone, le nuove norme per le imprese di autotrasporti che limitano l’orario di lavoro annuale degli autotrasportatori a 960 ore, puntano a migliorare le condizioni lavorative degli autisti di camion e mezzi pesanti e a rendere il settore più attraente per le nuove generazioni. Tuttavia, esperti e aziende di trasporto avvertono che tali regole potrebbero compromettere l’efficienza della logistica e dei trasporti su strada, aumentando i costi anche per i consumatori. Lo segnala Japan Today.
In un Paese dove circa il 90% delle merci viene trasportato su strada via gomma, la situazione appare critica e minaccia la stabilità di migliaia di piccole imprese di autotrasporto già in difficoltà. Secondo Japan Today il ministro dei Trasporti Tetsuo Saito ha definito la questione un “problema urgente” per l’economia settore dei trasporti giapponese, e si stima che senza adeguati interventi entro il 2030 il Giappone non sarà in grado di gestire il 34% del proprio carico di trasporto merci interno.
Orari ridotti e pause obbligatorie per gli autisti di camion e mezzi pesanti
A partire da aprile 2024, la legge impone un limite annuo di straordinari per gli autisti di camion e mezzi pesanti a 960 ore, con una media di 80 ore al mese, introducendo anche nuove regole per le pause dei camionisti durante i turni di lavoro. In passato, molti autotrasportatori lavoravano anche 24 ore consecutive per incrementare il proprio reddito, ma le nuove normative mirano a ridurre i rischi per la salute associati a orari e condizioni di lavoro estenuanti. Nonostante l’importanza del settore per l’economia giapponese, gli autotrasportatori sono meno remunerati e lavorano in media il 20% in più rispetto agli altri lavoratori.
Autotrasportatori in crisi: impatti sulle imprese e sui consumatori
Circa il 63% delle aziende di trasporto giapponesi è costituito da piccole imprese di autotrasporto con meno di dieci veicoli, spesso costrette a sopravvivere con margini ridotti. Queste imprese di autotrasporto, già in difficoltà per la pressione sui costi, devono ora affrontare i maggiori oneri derivanti dalla nuova regolamentazione, con molti autisti di camion e mezzi pesanti costretti a rifiutare incarichi per rispettare i limiti orari.
Haruhiko Hoshino, rappresentante della Japan Trucking Association, ha sottolineato che la riduzione delle ore lavorative per gli autisti di camion e mezzi pesanti si traduce inevitabilmente in ritardi nelle consegne e carenze di prodotti disponibili sul mercato. Inoltre, un rapporto governativo prevede che, senza ulteriori riforme, entro il 2030 il Giappone non sarà in grado di movimentare fino al 34% del traffico merci nazionale, portando a un possibile aumento dei prezzi al consumo.
Le nuove normative hanno spinto molte aziende di autotrasporti a rivedere i propri modelli operativi, adottando strategie di condivisione di camion mezzi pesanti e di collaborazione tra imprese per ottimizzare le consegne.
Anche le aziende casearie giapponesi stanno considerando la standardizzazione dei contenitori per migliorare l’efficienza logistica. Il governo, dal canto suo, incoraggia gli autotrasportatori a offrire maggiore flessibilità alle compagnie di autotrasporti, rinunciando a sconti e servizi gratuiti.
Tuttavia, secondo il professor Hiroaki Oshima della Ryutsu Keizai University, i costi della nuova regolamentazione ricadranno principalmente sui consumatori. “È necessario che tutti contribuiscano equamente ai costi”, afferma Oshima, suggerendo che il settore del trasporto su strada, essenziale per il Giappone, deve essere sostenuto da una responsabilità condivisa tra produttori, distributori e consumatori.
Nuovo Codice della Strada per autisti di camion e mezzi in Italia
In Italia, nel frattempo, il nuovo Codice della Strada porta diverse novità per gli autisti di camion e mezzi pesanti, con l’obiettivo di incrementare la sicurezza su strada. Recentemente, la Commissione Lavori Pubblici del Senato ha respinto alcuni emendamenti significativi, come l’esenzione dall’obbligo di installare l’alcolock per i conducenti professionisti e l’innalzamento dell’età massima di guida fino a 70 anni.
Queste misure avrebbero potuto favorire una maggiore flessibilità lavorativa per gli autotrasportatori, ma le autorità hanno preferito mantenere rigidi criteri per garantire la sicurezza.
Sono state approvate, invece, alcune novità rilevanti, come la sospensione breve della patente per i conducenti con meno di 10 o 20 punti, in caso di infrazioni come l’uso del cellulare o il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza. La sospensione sarà di 7 giorni per chi ha meno di 20 punti e di 14 giorni per chi ne ha meno di 10, mirata a sensibilizzare i conducenti e ridurre il rischio di incidenti. La riforma, che attende la sua approvazione definitiva entro novembre, promette cambiamenti significativi per il settore dei trasporti in Italia, in linea con un rinnovato impegno verso la sicurezza stradale e il rispetto delle regole.
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