Camion, proseguono i blocchi al confine Italia-Slovenia. L’allarme di Fdi
Ancora problemi per operatori economici e forze dell’ordine ai valichi di Sant’Andrea e Fernetti. Lo affermano in una nota i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Claudio Giacomelli, Alessandro Basso e Leonardo Barberio riferendosi alla situazione al confine italo-sloveno che continua presentare difficoltà ai territori di Gorizia e Trieste e al lavoro di chi controlla i camion merci in transito.
“Possiamo affermare purtroppo che ad oggi, nonostante il costante atteggiamento positivo di Italia e Friuli-Venezia Giulia verso la Slovenia, in ottica di cooperazione transfrontaliera, non ci sia una condotta simile e reciproca da parte di quest’ultima. Infatti – spiegano i tre consiglieri – il blocco e il rallentamento dei camion, dovuto alle misure introdotte dalla Slovenia di chiusura dei valichi secondari, danneggiano il tessuto economico nazionale in un momento molto difficile: è pur vero che il traffico merci è libero ma il trasporto su gomma è paralizzato“.
“Una situazione inaccettabile – evidenziano – per la quale è doveroso un confronto immediato tra istituzioni e che non potrà non avere ripercussioni in futuro nelle politiche di coesione tra Slovenia e Regione Friuli-Venezia Giulia. La mancanza di cooperazione internazionale impone all’Italia e ai territori il dispiego di forze dell’ordine per monitorare la situazione ai valichi togliendole dai loro compiti e imponendo di fatto turni massacranti per le forze dell’ordine locali. Il caso poi del mancato avviso del respingimento da parte della Slovenia di un autotrasportatore che aveva febbre molto alta, un potenziale contagiato da Covid-19, vanifica i numerosi sacrifici di Istituzioni e cittadini per contenere l’epidemia – sottolineano i consiglieri di Fratelli d’Italia – visto l’elevato numero di camionisti presenti negli autoporti e nelle stazioni confinari è necessario adottare immediate misure per tutelare la salute pubblica provvedendo prontamente alla misurazione della temperatura corporea a tutti coloro i quali arrivano dalla Slovenia e entrano in Italia”.