Camion: seconda generazione per il tachigrafo intelligente, ecco cosa cambia
Intervista con Alessio Sitran, Responsabile Sviluppo Business e Relazioni Istituzionali per VDO Italia, brand del Gruppo Continental
L’introduzione della seconda generazione del tachigrafo intelligente rappresenta una rivoluzione per il mondo dell’autotrasporto e dei camion. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà per autisti, imprese e forze dell’ordine.
Recentemente, con una circolare, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha invitato gli operatori a procedere con la sostituzione dei tachigrafi non conformi con i tachigrafi intelligenti di seconda generazione.
L’invito segue la lettera inviata dalla DG Move della Commissione europea agli Stati membri con sollecito analogo.
“A distanza di poco più di due anni dall’introduzione, avvenuta lo scorso 15 giugno 2019, della seconda generazione del tachigrafo digitale (cd. tachigrafo intelligente”), ed esattamente dopo un anno dall’approvazione del Pacchetto Mobilità I, l’emanazione del nuovo Regolamento (UE) n. 2021/1228 rappresenta, in un così breve arco temporale, un nuovo momento saliente nel percorso di cambiamento che sta vivendo il mondo dell’autotrasporto”, spiega a Trasporti-Italia Alessio Sitran, Responsabile Sviluppo Business e Relazioni Istituzionali per VDO Italia, brand del Gruppo Continental.
Con il tachigrafo intelligente il camion diventa più smart
La volontà del legislatore europeo è quella di fornire una risposta adeguata alle esigenze di un settore così importante economicamente e che nel corso degli ultimi 15 anni ha visto cambiare in modo significativo il mercato in cui opera, i camion e l’approccio ai dati.
L’approccio a questi ultimi, infatti, si connota sempre più come “smart”, ovvero rivolto alla gestione proattiva di un’ampia quantità di informazioni che devono essere rese disponibili in maniera fruibile per l’efficientamento sia del parco veicolare, sia dell’insieme dei conducenti.
Il Regolamento (UE) n. 2021/1228 chiude idealmente il ciclo di revisione normativa introdotta dal Pacchetto Mobilità I e fissa al 21 agosto 2023 la data di introduzione della seconda generazione di tachigrafo intelligente per i camion.
È però opportuno richiamare brevemente gli elementi costitutivi del Pacchetto Mobilità I e i nuovi requisiti da esso introdotti.
Approvato dal Parlamento europeo in data 8 luglio 2020, il Pacchetto Mobilità I ha visto l’emanazione di quattro atti normativi (Regolamenti (UE) n. 2020/1054, 2020/1055, 2020/1056, e Direttiva (UE) n. 2020/1057) che sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea in data 31 luglio 2020.
“La loro applicazione è, però, scaglionata a seconda della natura dei cambiamenti previsti. Mentre, ad esempio, le nuove disposizioni sui tempi di guida e i periodi di riposo sono in vigore già dal 20 agosto 2020, la nuova disciplina settoriale del distacco è applicabile dal 2 febbraio 2022 e quella sul cabotaggio (dal 21 febbraio 2022 per i veicoli con PTT superiore alle 3.5 tonnellate e dal 21 maggio dello stesso anno per quelli con PTT compresa tra 2.5 e 3.5 tonnellate)”, ha precisato Sitran.
Le strategie del Pacchetto Mobilità I
Il Pacchetto Mobilità I è articolato lungo tre linee principali di intervento che corrispondono ad altrettanti obiettivi della revisione normativa:
- migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti dei camion, apportando delle correzioni alla normativa sui tempi di guida e sui periodi di riposo contenuta nel Regolamento (CE) n. 561/2006
- migliorare le condizioni equitative di concorrenza nel mercato dell’autotrasporto, laddove un ruolo di primo piano lo svolgerà la seconda generazione del tachigrafo intelligente
- applicare regole più chiare per i conducenti in condizioni di distacco, ovvero introdurre una normativa settoriale di specie che disciplini questa realtà operativa così importante nel mondo dell’autotrasporto, specie nell’ambito del trasporto internazionale di cose.
Necessario corollario del nuovo impianto normativo è lo sviluppo tecnologico che viene promosso dal Pacchetto Mobilità I. Emerge infatti dal Pacchetto una decisa spinta verso processi di connettività e di digitalizzazione.
Uno strumento di gestione proattiva dei dati tachigrafici
L’evoluzione investe innanzitutto lo strumento di registrazione, ossia il tachigrafo che a partire dal 21 agosto 2023 è installato su tutti i camion di nuova immatricolazione (sia dediti al trasporto cose, sia persone) nella sua veste di seconda generazione di tachigrafo intelligente.
“È opportuno ribadire che la nuova generazione di tachigrafo intelligente non è un semplice aggiornamento dell’attuale prima generazione, ma rappresenterà in misura crescente e tecnologicamente avanzata uno strumento di gestione proattiva dei dati tachigrafici”, ha precisato Sitran.
Oltre ai tradizionali fini di controllo e di conformità alla normativa sociale, i dati aprono la strada a differenti e innovativi ambiti applicativi, come ad esempio il riconoscimento automatico del passaggio di frontiera, la gestione delle operazioni di cabotaggio e di distacco, pesatura dinamica dei veicoli.
L’obbligo di retrofit del tachigrafo nel biennio 2024-2025
Elemento di rilievo è poi, una premiere nella storia del mondo tachigrafico, l’obbligo di retrofit nell’arco del biennio 2024-2025 del tachigrafo installato a bordo dei veicoli che effettuano servizi di trasporto internazionale.
Ecco le scadenze per il retrofit:
- 31 dicembre 2024 obbligo retrofit per tutti i veicoli che operano su linee internazionali con massa superiore 3,5 t. che hanno a bordo tachigrafo analogico o tachigrafo digitale di prima generazione
- 18 agosto 2025 retrofit per i veicoli che operano su linee internazionale, sopra 3,5 t dotati di tachigrafo intelligente versione 1
Ultima novità significativa è l’introduzione, a partire dal 1° luglio 2026, della nuova versione di tachigrafo intelligente su tutti i veicoli leggeri con PTT compresa tra 2.5 e 3.5 tonnellate che effettuano anche essi servizi di trasporto internazionale.
Il mondo delle attività di controllo
Lo sviluppo tecnologico coinvolge appieno anche il mondo delle attività di controllo.
In tale ambito si osserva la spinta forte alla digitalizzazione promossa dal Pacchetto Mobilità I.
“Si può parlare infatti di “Smart Enforcement”– ha precisato Sitran – laddove l’organo di controllo avrà la possibilità di beneficiare di una molteplicità di fonti informative, a cominciare proprio dal tachigrafo intelligente che già oggi è dotato dell’interfaccia DSRC (Dedicated Short-Range Commmunication) che permette di preselezionare i veicoli da sottoporre a controllo quando essi sono in movimento”.
L’obiettivo ultimo è migliorare il costo-efficacia dei controlli, ampliando sì la platea di chi è oggetto di controllo ma al fine di poter selezionare in maniera puntuale grazie alle nuove tecnologie solo coloro che operano al di fuori del perimetro stabilito dalle regole.
Proprio in relazione alla tecnologia DSRC due sono le importanti novità introdotte.
- In primo luogo, la novazione dell’Art. 9(2) del Regolamento 165/2014 che riduce a tre anni (quindi entro il 18 agosto 2024) dai precedenti 15 il termine ultimo per le autorità di controllo di dotarsi di strumentazioni atte, come ad esempio la soluzione DSRC-RP già introdotta da VDO, per l’interfacciamento con la tecnologia DSRC.
- In secondo luogo, l’ampliamento dagli attuali 19 a 25 dei parametri RTM che saranno resi disponibili con il modulo DSRC proprio del nuovo tachigrafo intelligente rispetto alla versione corrente.
Di rilievo, questi 25 parametri non interessano più e solo come accade oggi informazioni sullo stato tecnico di funzionamento del tachigrafo, ma forniranno anche indicazioni del comportamento del conducente in materia di tempi di guida.
La registrazione dell’attraversamento di frontiera
Da non dimenticare l’altra importante novità introdotta dalla seconda versione del tachigrafo intelligente, ossia la registrazione dell’attraversamento di frontiera, che ora diventa automatico e permetterà all’autista di ottimizzare i suoi temi di guida e di lavoro.
“In conclusione, il Pacchetto Mobilità I ha significato una revisione profonda del quadro legislativo in essere, sia in termini di magnitudo, sia qualitativamente in termini interdipendenza normativa.
Nel muoversi in quest’ottica, si è voluto poi garantire una maggiore apertura e spinta verso scenari tecnologici di piattaforma, di servizi connessi e di digitalizzazione che ora interessano fortemente non solo l’operatività delle aziende di trasporto ma anche l’ambito del controllo secondo i principi dello Smart enforcement”, ha concluso il Responsabile Sviluppo Business e Relazioni Istituzionali per VDO Italia, Gruppo Continental.