Camionisti polacchi bloccano il confine Ucraino
Le compagnie di trasporto polacche chiedono il ripristino dei permessi obbligatori per i vettori ucraini
Con l’accusa di concorrenza sleale, decine di autotrasportatori polacchi hanno bloccato il principale valico doganale tra Polonia e Ucraina per impedire l’ingresso di camionisti ucraini.
Le compagnie di trasporto polacche e gli operatori indipendenti chiedono il ripristino dei permessi obbligatori per i vettori ucraini, requisito ritirato la scorsa estate in base a un accordo con l’Unione Europea.
Oltre 5.000 camion sul versante ucraino e attese fino a 10 giorni
Le proteste dei camionisti polacchi, che si sono intensificate nell’ultimo mese, hanno provocato l’accumulo di oltre 5.000 camion sul versante ucraino, con attese fino a 10 giorni per attraversare il confine. Ogni ora, infatti, possono transitare solo cinque veicoli.
Secondo i rappresentanti polacchi delle proteste, i permessi oggetto della protesta vengono richiesti loro quando circolano sul territorio ucraino e se non li presentano ricevono multe salate. Il governo ucraino ha annunciato che le ispezioni dei veicoli a cui sono soggetti i camion polacchi e che a loro volta hanno causato ritardi nel loro ingresso in Ucraina sarebbero state eliminate con effetto immediato.
La parte polacca chiede un massimo di viaggi annuali a ciascun autista ucraino
Ma la misura è stata ritenuta non sufficiente dalla parte polacca, non risolvendo a loro giudizio il problema principale: la necessità di avere un permesso di circolazione per operare in Ucraina. Un’altra richiesta dei camionisti polacchi è l’imposizione di un massimo di viaggi annuali a ciascun autista ucraino, per evitare che, a causa del loro stipendio più basso e della mancanza di regolamentazione del lavoro, prevalga il loro numero nel mercato dei trasporti nella zona.