Carburante: accise gasolio e benzina, aumenta il diesel nel decreto allineamento oggi in CDM
Esclusi aumenti accise sul gasolio per attività di trasporto merci e passeggeri
Il Consiglio dei Ministri discute, il 13 marzo 2025, il Decreto Accise, una misura che cambia il prezzo del carburante in Italia. Il Decreto Accise prevede, infatti, un progressivo aumento delle accise sul carburante diesel (gasolio) e una riduzione corrispondente sulle accise della benzina.
L’aumento del prezzo del gasolio risponde alle richieste dell’Unione Europea, che considera il trattamento fiscale di favore per il gasolio un sussidio ambientalmente dannoso (SAD). Il gasolio produce una maggiore quantità di emissioni di CO2 rispetto alla benzina.
Il riallineamento delle accise sui carburanti di gasolio e benzina è destinato a incidere in modo significativo sui costi del carburante per le famiglie italiane, soprattutto per chi possiede un’auto alimentata a gasolio.
Il Governo ha deciso di mantenere alcune esenzioni per i settori strategici, come il trasporto merci e passeggeri e le attività agricole, per evitare effetti negativi sull’economia e sui prezzi al consumo.
Le entrate derivanti dall’aumento delle accise sui carburanti diesel (gasolio) dovrebbero confluire nel fondo a favore del trasporto pubblico locale.
Aumento accise carburante: cosa prevede il decreto
Attualmente, le accise carburante in Italia sono pari a 0,728 euro al litro per la benzina e 0,617 euro al litro per il gasolio. Questa differenza di circa 11 centesimi è il risultato di una politica fiscale che ha storicamente favorito il gasolio rispetto alla benzina, per via della maggiore efficienza del diesel e del suo impiego prevalente nel settore dell’autotrasporto.
Con il Decreto Accise, il Governo punta a ridurre progressivamente questa disparità attraverso un aumento graduale delle accise sul carburante diesel (gasolio), accompagnato da una riduzione equivalente sulle accise della benzina. La misura sarà introdotta dal 2025 e si svilupperà nel corso di cinque anni.
L’incremento delle accise sul carburante diesel (gasolio) sarà compreso tra 1 e 1,5 centesimi di euro all’anno. Alla fine del quinquennio, le accise sul gasolio potrebbero quindi aumentare di 5 centesimi (con un incremento di 1 centesimo all’anno) o di 7,5 centesimi (se l’aumento sarà di 1,5 centesimi). Parallelamente, le accise sul carburante benzina saranno ridotte della stessa misura.
La misura sarà definita annualmente tramite un decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare. L’intervento sarà quindi graduale e monitorato per valutarne l’impatto economico e ambientale.
Aumento accise gasolio: trasporto merci e passeggeri esente
Nonostante l’aumento delle accise sul carburante diesel (gasolio), il Governo ha deciso di mantenere un trattamento di favore per alcuni settori chiave dell’economia. Il gasolio utilizzato per il trasporto merci e passeggeri non sarà soggetto all’aumento delle accise. Lo stesso vale per il gasolio impiegato nelle attività agricole e nei biocarburanti (come biodiesel e HVO).
Questa decisione è stata presa per evitare effetti a catena sui costi di trasporto e sulla logistica, che potrebbero riflettersi negativamente sui prezzi al consumo e sull’inflazione. La protezione del settore dell’autotrasporto e dell’agricoltura è quindi una misura strategica per salvaguardare la competitività economica del Paese, pur rispondendo alle richieste dell’Unione Europea di riallineare la tassazione sui carburanti.
Ma quanto costerà l’aumento accise sul carburante gasolio?
L’aumento delle accise sul carburante diesel (gasolio) avrà inevitabilmente un impatto diretto sui costi di gestione delle auto alimentate a gasolio. In Italia, secondo i dati UNRAE, il parco auto circolante è composto da 40,5 milioni di vetture. Circa 16,6 milioni (pari al 40,9% del totale) sono auto diesel, mentre circa 17 milioni (pari al 42% del totale) sono alimentate a benzina.
Se l’aumento delle accise sul carburante diesel sarà di 1 centesimo al litro, un pieno da 50 litri costerà 0,61 euro in più. Su base annua, considerando una media di due pieni al mese, l’aggravio per ogni automobilista con un’auto diesel sarà di circa 14,64 euro. Complessivamente, l’aumento delle accise sui carburanti costerà alle famiglie italiane circa 243 milioni di euro ogni anno e 1,21 miliardi di euro nei cinque anni di applicazione della misura.
Se invece l’incremento delle accise sarà di 1,5 centesimi al litro, il costo di un pieno di carburante diesel salirà di 0,915 euro. Su base annua, il costo aggiuntivo per ogni automobilista sarà di circa 21,96 euro, per una spesa complessiva di 364,5 milioni di euro ogni anno, per un totale di 1,82 miliardi di euro in cinque anni.
Chi guida un’auto a benzina, invece, beneficerà di una riduzione dei costi. Con una riduzione di 1 centesimo al litro, il risparmio complessivo per gli automobilisti italiani sarebbe di circa 249,7 milioni di euro all’anno, per un totale di 1,25 miliardi di euro in cinque anni. Se la riduzione sarà di 1,5 centesimi al litro, il risparmio totale salirà a 374,5 milioni di euro all’anno e 1,87 miliardi di euro in cinque anni.
Introiti aumento accise carburante nel fondo per il trasporto pubblico locale
Le maggiori entrate derivanti dall’aumento delle accise sui carburanti diesel dovrebbero confluire nel fondo per il trasporto pubblico locale. Tuttavia, su questo punto è ancora in corso un confronto tra il Governo e la Ragioneria Generale dello Stato. Si dovrà definire le modalità di destinazione di queste risorse. L’obiettivo è quello di reinvestire parte degli introiti per rafforzare il sistema di trasporto pubblico e alleggerire la pressione fiscale in altri settori.
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