Carburanti: benzinai in sciopero l’8, 9 e 10 novembre
I gestori delle stazioni di distribuzione dei carburanti hanno proclamato 15 giorni di sciopero. “La protesta – afferma una nota – è contro il Governo che si rifiuta di liberalizzare il settore e cancella il bonus che riconosceva il ruolo di sostituto di imposta ricoperto dalla categoria”.
La prima tornata di chiusure è prevista per l’ 8, 9 e 10 novembre.
L’annuncio ha attivato i consumatori di Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori che temono speculazioni sui prezzi nelle 48 ore antecedenti la serrata e minacciano denunce e richieste d’arresto per chi alza il costo dei carburanti.
I gestori contestano “la mancata liberalizzazione del settore che impedisce letteralmente alle piccole imprese di gestione di competere sul libero mercato, ma anche la decisione di azzerare per il 2012 l’abbattimento forfettario del reddito di impresa attraverso le deduzioni fiscali che in passato è stato utilizzato per riconoscere alla categoria il ruolo essenziale di sostituto d’imposta ricoperto a favore dello Stato”.
Lo sciopero potrebbe ancora rientrare se “il Governo decidesse di non adottare almeno uno dei due provvedimenti sopra richiamati”, affermano i gestori.
Intanto dalla bozza del decreto legge sullo Sviluppo su cui sta lavorando il governo, è emersa la “borsa carburanti” con lo scopo di avvicinare il prezzo della benzina sulla rete ‘a colori’, quella dei grandi marchi, a quello praticato dalle pompe no logo. La norma esclude i petrolieri “entro due anni dall’entrata in vigore” del decreto dalle “attività di gestione degli impianti di distribuzione su strade e autostrade”. Infatti sono esclusi “i soggetti attivi – direttamente o attraverso partecipate, controllate o controllanti – nei comporti all’ingrosso di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi; raffinazione, importazione e commercializzazione di prodotti finiti”.
La borsa, “con listini almeno settimanali”, sarà regolata dal Gestore dei Mercati Energetici.