Carenza autisti: secondo Maersk problemi per l’approvvigionamento anche nel 2022
Le difficoltà che attanagliano a livello globale le catene di approvvigionamento da mesi, si estenderanno anche al prossimo anno. La mancanza di camionisti impedirà a centinaia di navi portacontainer di scaricare merci in tutto il mondo.
Lo ha detto l’amministratore delegato di Maersk, compagnia marittima danese che si occupa di trasporto container, Soren Skou, riportando i dati della società per il terzo trimestre dell’anno che segnano ricavi record per 6,9 miliardi di dollari.
I ricavi sono cresciuti del 68% a 16,6 miliardi di dollari nel periodo, l’EBIT è aumentato di quasi cinque volte a 5,9 miliardi di dollari e l’EBITDA è triplicato a 6,9 miliardi di dollari. Il ritorno sul capitale investito (ROIC) sale al 34,5% negli ultimi 12 mesi.
“L’intero sistema è diventato un gigantesco collo di bottiglia”, ha detto Skou, secondo il quale il problema più evidente che impedisce ai container di lasciare i porti è la mancanza di manodopera, in particolare i conducenti di veicoli pesanti negli Stati Uniti e in Regno Unito, nonostante gli stipendi siano aumentati significativamente. Ci sono 300 navi portacontainer ferme al largo dei porti, ha detto l’ad.
Volumi di container in discesa del 4%
Maersk ha riportato solidi ricavi nel terzo trimestre sulla scia dei prezzi record del trasporto merci guidati dai problemi della catena di approvvigionamento mentre l’economia globale sta cercando di riprendersi dalla crisi del coronavirus. Per soddisfare la domanda crescente, Maersk ha affermato di aver aggiunto più capacità, ma ciò non ha potuto compensare la congestione portuale che ha fatto diminuire i volumi di container del terzo trimestre del 4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019, l’ultimo anno pre pandemia e leggermente al di sotto del livello del terzo trimestre dello scorso anno.
Maersk dovrebbe registrare una crescita lungo le rotte di trasporto oceaniche più lenta rispetto alla domanda globale di container: la società prevede ora una crescita della domanda del 7-9 per cento quest’anno, rispetto alla precedente previsione del 6-8 per cento.