Chiusura Fréjus: ore di attesa per i veicoli diretti al traforo del Monte Bianco
Il forte afflusso di auto ha causato rallentamenti anche sulla strada statale 26, oltre che sull’autostrada A5
Il traffico è da bollino nero: dopo la deviazione dei mezzi pesanti dal traforo del Fréjus a causa della frana caduta in Francia domenica scorsa, sono tre le ore di attesa per i veicoli diretti al traforo del Bianco, sia sul versante italiano sia su quello francese (ne abbiamo parlato qui).
Al rientro turistico in pullman si è sommato un alto numero di camion. Soltanto dalla mezzanotte alle ore 14 di ieri, sono transitati quasi 4.800 veicoli nella galleria tra Courmayeur (Aosta) e Chamonix (Francia), un numero già più alto del totale dei transiti che si registra nell’arco di tutta una giornata infrasettimanale. Si tratta di 2.530 mezzi leggeri, 2.168 pesanti e di un centinaio di autobus.
Durante la giornata le tre aree di stoccaggio dei mezzi pesanti sono sempre state al limite della capienza, perché, fa sapere la Regione Valle d’Aosta, a Ivrea e Santhià sono stati aboliti i blocchi per le code straordinarie che si erano venute a creare.
Si è reso necessario istituire l’uscita obbligatoria al casello di Chatillon dei veicoli leggeri, a ben 65 chilometri dal piazzale italiano del traforo del Bianco.
Nel pomeriggio il forte afflusso di auto ha causato rallentamenti anche sulla strada statale 26, oltre che sull’autostrada A5.
Itinerari alternativi consigliati per gli automobilisti
La Regione Valle d’Aosta consiglia ai conducenti di veicoli leggeri di transitare attraverso il traforo del Gran San Bernardo e quindi attraverso la Svizzera, oppure al Fréjus, aperto solo ad auto e moto.
Per evitare le lunghe code al Monte Bianco, il gestore francese del traforo raccomanda di raggiungere l’Italia passando per l’A8 e Ventimiglia (Imperia)