Cile: sciopero degli autotrasportatori contro gli agguati incendiari
Maggiori garanzie per la sicurezza. Lo chiede con uno sciopero a oltranza che partirà dalla mezzanotte di oggi, il sindacato confederale degli autotrasportatori del Cile (Confederacion Nacional de Transporte de Carga de Chile – Cntc) dopo la nuova ondata di agguati incendiari contro i mezzi di trasporto nella regione meridionale dell’Araucania, epicentro del conflitto tra lo Stato e la comunità indigena mapuche che rivendica il diritto di proprietà su terre considerate “ancestrali”.
Come prima azione di protesta i camionisti hanno bloccato una carreggiata in entrambi i sensi di marcia delle autostrade 68 e 78 ed impediscono il passaggio dei mezzi di trasporto che non aderiscono allo sciopero.
“Ci dispiace portare avanti questa protesta ma da quando abbiamo annunciato lo sciopero non abbiamo ricevuto una risposta chiara da parte delle autorità – ha dichiarato il segretario della Cntc, Sergio Perez -. Non vogliamo più violenza nel sud del paese, la nostra è una manifestazione pacifica, continueremo fino a che non ci sarà una fumata bianca del governo”.
Il sindacato aveva lanciato un ultimatum domenica scorsa minacciando il blocco totale delle autostrade del paese a partire dalla mezzanotte di giovedì se il governo e il parlamento non fossero intervenuti rapidamennte per porre fine agli agguati contro i mezzi di trasporto che si registrano nella regione dell’Araucania. “Ribadiamo l’appello al governo affinché assegni carattere d’urgenza ai progetti di legge che sono in parlamento che forniscono gli strumenti per ristabilire lo stato di diritto nel paese”, aveva detto in una conferenza stampa il segretario della Cntc, Sergio Perez.
“Se non verranno approvati questi progetti inizieremo una protesta nazionale di tutte le organizzazioni a partire da giovedì. Siamo coscienti che la questione dell’approvvigionamento nel contesto della pandemia è un problema molto grave ma non possiamo accettare che la delinquenza si accanisca contro di noi”, ha aggiunto.