Cisterne – Scarico in pressione
Per lo scarico non viene ribaltata: un compressore a bordo del veicolo (ma normalmente ci sono attacchi per il carico dell’aria compressa da un impianto esterno, utili quando bisogna operare a motore spento come accade per esempio nei mulini) mette in pressione l’interno della cisterna. Aprendo le bocche di scarico, il materiale defluisce quindi verso la tramoggia dell’impianto. Altri due canali di aria compressa servono rispettivamente a fluidificare il materiale (dinamizzandone il movimento all’interno della cisterna) ed a spingerlo verso l’alto: capita spesso, infatti, di dover scaricare in silos o comunque in strutture piuttosto alte. L’abilità dell’operatore sta nel dosare convenientemente i tre flussi.
Le cisterne di questo tipo sono normalmente costruite in alluminio; per l’allestimento di autocarri si utilizzano strutture appoggiate, mentre i rimorchi e semirimorchi sono solitamente realizzati con cisterne autoportanti. Per la costruzione dei rimorchi riscuote un certo successo anche la configurazione ad assi centrali (biga) con timone ad attacco ravvicinato.