Conftrasporto e Confcommercio presentano il nuovo Osservatorio dei Trasporti
Uno strumento nuovo per analizzare il settore dei trasporti e fornire dati aggregati sul settore, in tutte le sue modalità. È l’Osservatorio lanciato questa mattina, a Roma, da Conftrasporto- Confcommercio che due volte l’anno presenterà dati, stime, previsioni sui trasporti merci e passeggeri. Si tratta di uno strumento che mette insieme elementi solitamente diversi fra loro – come i dati sulla movimentazione delle merci via strada, via mare o via aerea – e forniti anche con tempistiche diverse, cercando di dare una misurazione omogenea.
Dall’analisi presentata è emerso che la crescita del Pil all’1,5% prevista dallo scorso Def non è un obiettivo verosimile per il 2018.
La dinamica del traffico passeggeri autostradale appare rallentata con un +0,6% nei primi 4 mesi dell’anno. La previsione per il secondo trimestre 2018 è di una riduzione tendenziale di 7 decimi di punto. A rallentare è anche il trasporto merci in autostrada. Sembra invece continuare la diversione modale a favore del ferro.
Nello specifico, nel primo semestre 2018, i dati illustrati dal responsabile dell’Ufficio Studi Confcommercio Mariano Bella, mostrano che il traffico passeggeri è sì cresciuto dell’1,8%, ma nello stesso periodo del 2017 era aumentato del 4,5%. Così come il traffico merci è aumentato del 2,5% contro il 3,3%. In autostrada il traffico passeggeri nel primo trimestre dell’anno è salito dello 0,6% contro l’1,4% dei tre mesi precedenti e la previsione per il secondo trimestre parla di un calo dello 0,7%, mentre per le merci c’è una crescita del 3,1% rispetto al 3,2% e una previsione di un rallentamento a +2,3%. Meglio il trasporto su ferro, con un rallentamento tendenziale sia per i passeggeri che per le merci (da + 3,6% a +3,1% e da 8,5% a +5,6% rispettivamente nel primo semestre dell’anno), mentre sono in frenata sia il traffico aereo che quello su nave. Ne deriva una sottolineatura della fondamentale importanza che continua a rivestire il traffico merci su strada, con una quota modale ponderata del 60% contro il 31% del trasporto su nave e il 6% su ferro.
E’ interessante, quindi, notare che gli autotrasportatori, sondati nella seconda metà del maggio scorso, si dimostrino più pessimisti che ottimisti sull’andamento economico e che per fronteggiare la concorrenza puntino soprattutto sulla leva del prezzo (57,6% del campione), mentre a fronte della riduzione complessiva del numero di aziende (da oltre 85mila a inizio 2016 a poco meno di 82mila nel primo trimestre del 2018) aumenta la quota di quelle organizzate come società di capitali, ormai il 21,6% del totale.
Per Bella, “l’obiettivo dell’Osservatorio è fornire almeno due volte l’anno una panoramica su traffico merci e passeggeri in Italia. E’ uno strumento che non c’era, rilevante perché Pil e trasporti sono sempre più legati l’uno con l’altro. L’obiettivo non è semplice perché i dati sono offerti con tempi, metriche e frequenze differenti e perché il tema trasporti è spesso maltrattato. Le attività economiche sono strettamente collegate ai trasporti – ha spiegato il direttore Ufficio Studi di Confcommercio – e se i trasporti rallentano vuol dire che anche l’economia è in rallentamento”.
Il quadro sui trasporti di oggi è stato completato con le questioni strettamente collegate al settore dell’autostrasporto di cui ha parlato Paolo Uggé come il contingentamento dei tir al Brennero, i controlli al valico contro l’immigrazione clandestina e la necessità di sbloccare le procedure di revisione dei veicoli pesanti, ritardate per carenza di organico. Uggè ha infine parlato anche della questione Ilva, con gli autotrasportatori costretti a gestire problemi di pagamento che potrebbero bloccare l’indotto del siderurgico.