Conftrasporto: no all’emendamento Cingolani, servono sostegni per le imprese che hanno investito nel GNL
Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani ha annunciato un emendamento per ridurre le agevolazioni sui carburanti fossili.
Ma da Conftrasporto arriva parere negativo e, con una lettera ai responsabili nazionali dei partiti politici, l’associazione chiede piuttosto un sostegno alle imprese che hanno investito in mezzi alimentati a GNL (Gas Naturale Liquefatto).
“E’ ampiamente nota la corsa verso l’alto dei prezzi dell’energia il cui costo è giunto ai massimi storici, corsa che rischia di minare a medio termine e se non interrotta, la ripresa economica in atto incidendo soprattutto sui consumi”, spiega il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè.
Conftrasporto segnala quindi l’urgenza di sostenere, attraverso un apposito provvedimento nella legge di Bilancio, le imprese di autotrasporto che hanno investito nell’acquisto di veicoli a GNL (Gas metano Liquefatto) che, “con i prezzi del metano attuali, risultano essere di fatto ‘fuori mercato’”.
“Il fermo di questi mezzi perché il loro utilizzo risulta nei fatti antieconomico, oltre a recare un danno diretto alle imprese che non hanno possibilità di ammortizzarne l’acquisto, appare paradossale, considerato che gli stessi mezzi a GNL garantiscono elevate performance in termini ambientali”, si legge nella lettera.
La proposta Conftrasporto-Confcommercio
Conftrasporto-Confcommercio propone che dal 1° gennaio 2022 si riconosca, alle imprese attive sul territorio italiano che operano nella logistica e nel trasporto delle merci in conto terzi con mezzi di trasporto ad elevala sostenibilità ad alimentazione alternativa a metano liquefatto, un credito d’imposta del 30% del costo di acquisto al netto dell’imposta sul valore aggiunto di GNL utilizzato per la trazione dei mezzi pesanti. Il duplice scopo è promuovere la sostenibilità d’esercizio e incentivare il processo di efficientamento energetico nel settore del trasporto merci.
“La misura comporterebbe oneri a carico dello Stato valutabili in 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023, 2024, periodo che si risente congruo per consentire di superare e nel contempo assorbire gli effetti dell’attuale contingenza economica negativa”, conclude Conftrasporto.