Convenzione delle Alpi: stralciato il Protocollo Trasporti
È stata approvata ieri dalla Commissione Esteri della Camera la ratifica della Convenzione delle Alpi. Dal testo è stato stralciato il Protocollo Trasporti, che avrebbe previsto per il nostro Paese la rinuncia alla costruzione e al potenziamento delle infrastrutture stradali sulle Alpi.
La ratifica della Convenzione, con l’inclusione del protocollo trasporti, era stata inizialmente votata al Senato. Solo l’intervento del presidente della Commissione Esteri della Camera, on.le Stefani, e del sottosegretario ai Trasporti Giachino, ha consentito un cambiamento di rotta alla Camera.
L’approvazione del protocollo avrebbe causato, secondo le principali associazioni di categoria dell’autotrasporto, un grave danno allo sviluppo dei traffici stradali sull’arco alpino, già fortemente penalizzato da misure restrittive di transito.
“Abbiamo più volte evidenziato la necessità che il protocollo trasporti venisse stralciato, o almeno modificato –ha affermato Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto- in modo tale da consentire al Governo italiano di non dover sottostare al benestare preventivo di altri Paesi, collocati a nord delle Alpi e interessati a ridurre la competitività della nostra economia, prima di realizzare interventi infrastrutturali.”
“Un primo risultato importante che mira ad evitare una normativa penalizzante per l’intero sistema economico nazionale e non solo per l’autotrasporto -ha dichiarato Giuseppina Della Pepa, Segretario Generale di ANITA- L’auspicio è che l’iter parlamentare confermi l’indirizzo segnato dalla Commissione Esteri della Camera e che il dibattito prosegua nel contesto internazionali con gli atri Paesi coinvolti nella Convenzione”.
La Convenzione delle Alpi, sottoscritta da Francia, Svizzera, Austria, Lichtenstein, Principato di Monaco, Germania, Slovenia ed Italia e ratificata con la legge 403/99, ha come obiettivo la conservazione e la protezione delle Regioni alpine e il loro sviluppo sostenibile assicurando un uso responsabile e durevole delle risorse e la salvaguardia degli interessi economici delle popolazioni residenti.
L’area coperta dalla Convenzione si estende su un arco di 1000 km di lunghezza e 200 di larghezza (vedi foto), da Vienna a Nizza, coinvolgendo 8 stati, 53 regioni, 5800 Comuni e 14 milioni di residenti.