Decarbonizzazione del trasporto commerciale: le strategie di Shell per la transizione
Shell ha ospitato i distributori di lubrificanti di tutta Europa al suo primo Commercial Road Transport (CRT) Forum
Shell ha ospitato i distributori di lubrificanti di tutta Europa al suo primo Commercial Road Transport (CRT) Forum all’interno della Reggia di Venaria Reale a Torino: si tratta della prima edizione di questa iniziativa di respiro europeo.
L’evento, dal titolo “Powering progress together to keep the industry in motion”, ha affrontato le ultime tendenze normative e politiche che caratterizzano il settore e come la tecnologia dei lubrificanti, con le sue soluzioni innovative, possa consentire alle flotte di migliorare l’efficienza e controllare i costi durante il percorso verso la decarbonizzazione.
Alla tavola rotonda dell’evento, intitolata “Driving Fleets Forward: How to deliver Commercial Road Transport efficiency today and tomorrow” sono intervenuti importanti esperti del settore, tra cui: Thomas de Boer, Vicepresident Shell Commercial Road Transport; Giacomo Rossi, Consulente Senior Mobilità Europa Frost & Sullivan; Giandomenico Fioretti, Responsabile Sviluppo Business Propulsione Alternativa Business Unit IVECO Truck; Jochem de Graaf, CEO Travis Road Services.
Ridurre le emissioni con un approccio step by step
Il dibattito ha affrontato temi come l’incremento dell’efficienza delle flotte in un contesto globale completamente nuovo che impone al trasporto commerciale sfidanti parametri.
Durante l’apertura del convegno Luca Borgarello – Global Truck Sector Development – Shell ha sottolineato che “è necessario continuare a trasportare le merci ma con responsabilità rispetto al domani, assolvendo al nostro ruolo supportando i partner in questa transizione”.
Rachel Ward Indirect Marketing & Technical Manager Europe Shell ha posto l’accento sulla necessità di preparare proposte di valore per affrontare questa sfida: “Sarà complesso arrivare all’obiettivo Net Zero, soprattutto considerando che il parco veicoli in media ha 14 anni”.
Il futuro del settore nei prossimi 5 anni è stato al centro dell’intervento di Giacomo Rossi Consulente Senior Mobilità Europa, Frost & Sullivan il quale ha spiegato che la domanda e i costi di gestione delle flotte hanno subito l’effetto impattante di molti fattori come la volatilità del mercato, il covid, le tensioni geopolitiche in Europa, le sanzioni, l’aumento dei costi del petrolio e l’inflazione.
“C’è un’area di miglioramento per ridurre le emissioni e sono tutti pronti a prendersi questo impegno – ha detto Rossi -. Il Parlamento europeo ha avanzato un piano graduale per la riduzione della CO2 entro il 2040. Servono infrastrutture per arrivare all’obiettivo, motori più efficienti, con carburanti alternativi ma la struttura non è ancora pronta”.
Nell’immediato futuro, quindi, secondo Rossi sarà necessario un approccio step by step per mantenere equilibrio sui costi con l’utilizzo di biocarburanti e idrogeno, mentre l’elettrificazione potrà vedere applicazioni principalmente nelle zone urbane.
Giandomenico Fioretti, Responsabile Sviluppo Business Propulsione Alternativa, Business Unit IVECO Truck ha sottolineato che oggi le strategie europee si sono modificate rispetto al passato perché si è passati dallo stimolo all’eccellenza con la competizione orientata a un approccio tecnologico neutrale, alla definizione di regole ben precise, strada ben più complessa e articolata per gli attori in gioco.
Restare sostenibili ed efficienti è dunque una sfida particolarmente dura per i produttori, che avrebbero preferito adeguare la tecnologia convenzionale a nuove emissioni. Gas, elettrico e idrogeno sono al centro delle attuali strategie Iveco, orientamento condiviso con Shell.
“Bisogna cambiare il modo di fare business, si sta preparando una proposition commerciale per rendere questi mezzi più costosi accessibili, consigliando al cliente il mezzo giusto, diverse tecnologie, diverse capacità in base alla necessità”, ha concluso Fioretti.
Il ruolo dei sistemi digitali in questo processo di transizione è stato analizzato da Jochem de Graaf, CEO, Travis Road Services. Tra le sfide in questo senso sarà importante valutare i servizi migliori da offrire agli utilizzatori, conciliandoli con i costi in relazione alle dimensioni aziendali. Definire quali dati registrare in funzione di una maggiore efficienza delle flotte nella pianificazione di percorsi, consumi, parcheggi e soste.
Thomas de Boer, Vicepresident, Shell Commercial Road Transport ha parlato della recessione in Europa e della necessità di contemperare esigenze molto diverse tra loro come la necessità di ridurre i costi di fronte agli imperativi di decarbonizzazione.
“I clienti chiedono di decarbonizzare il perimetro aziendale ma è necessario rimanere competitivi, ci vorrà tempo per trovare un equilibrio – ha spiegato de Boer – Investiamo nell’elettrificazione e nella motorizzazione a idrogeno ma i numeri oggi sono bassissimi, servirà tempo anche per creare le infrastrutture”.
Tra le strategie che si possono metter in atto nell’immediato, dunque, i carburanti con meno carbonio e biocarburanti, almeno per avviare concretamente la transizione del parco circolante.
“Il diesel resta l’alimentazione prevalente in questo settore, più del 90 % delle vendite dell’anno scorso è legato ai motori diesel, tale fattore abbinato a un parco macchine molto longevo crea una realtà che deve essere affrontata con lucidità”, ha aggiunto.
Lubrificazione e decarbonizzazione: il commento del Presidente di Shell Italia
“I carburanti tradizionali avranno ancora un peso importante nel mondo dei trasporti – ha dichiarato a margine del dibattito Roberto Paganuzzi Presidente di Shell Italia Oil Products S.r.l. -. Si parlava del 2050 per arrivare ad avere un 90-10. Cosa vuol dire? Che per i prossimi 30 anni dovremo ancora fare i conti con un motore tradizionale diesel. Un dato importante in questo senso emerso stamattina è l’età media del circolante italiano dei camion: parliamo di 13-14 anni di anzianità, quindi motori non euro 6 non euro 7, ma motori precedenti”.
Paganuzzi ha spiegato che, in questo scenario tra le leve più importanti per migliorare e abbattere la CO2 c’è la lubrificazione, che permette ai motori tradizionali di ridurre le emissioni di CO2.
“Il nostro prodotto di punta per i motori a trazione pesante è Rimula: Rimula R6 e R7 permettono un 1% circa di risparmio di carburante, circa cinque-sei litri di carburante risparmiati ad ogni pieno di un camion, che si traduce in cinque litri di lubrificanti in meno emessi nell’atmosfera. Rimula inoltre consente anche un’ottimizzazione dell’intervallo di cambio”.
Shell sta investendo ancora in questa tecnologia, in campo c’è circa 1.000.000.000 di investimenti in ricerca e sviluppo solo nei lubrificanti.
“Lavoriamo ancora in un mercato che possiamo definire tradizionale e un’azienda leader come Shell deve investire in ricerca e sviluppo per offrire il migliore prodotto possibile a questa tipologia di camion, solo così possiamo avviarci verso una transizione ecologica anche per motori che per definizione non lo sono”, ha concluso Paganuzzi.