Decontribuzione trasporti internazionali: Anita, non aiuta le imprese strutturate
L’Inps ha diffuso le indicazioni per la concreta fruizione dell’esonero contributivo per le imprese che impiegano autisti in trasporti internazionali. La misura, introdotta dalla legge di Stabilità 2016, consiste in uno sgravio dei contributi previdenziali pari all’80% per un periodo sperimentale di tre anni per tutti i conducenti professionali impiegati almeno per 100 giorni all’anno in trasporti internazionali. “Ma a giugno del 2017, con la cosiddetta “manovrina” – ha puntualizzato oggi in una nta l’associazione Anita – è stata ricondotta nell’ambito del de minimis, che per il settore dell’autotrasporto soggiace al limite di 100 mila euro nel triennio”.
“Finalmente l’Inps ha diffuso la circolare che attendevamo da tempo con le indicazioni operative per le aziende affinché possano usufruire dell’esonero contributivo per gli autisti impegnati in trasporti internazionali – ha dichiarato Thomas Baumgartner, Presidente di Anita – anche se la misura è frutto di una nostra iniziativa, non possiamo dirci soddisfatti visti i ridotti, e in molti casi nulli, effetti della misura per le imprese strutturate con dipendenti più esposte al rischio della delocalizzazione. Come da tempo richiediamo – ha aggiunto Baumgartner – occorre che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti chieda a Bruexelles l’autorizzazione per riconoscere la decontribuzione anche al di fuori del de minimis, altrimenti le imprese italiane continueranno a perdere quote di mercato e il fenomeno della delocalizzazione delle flotte continuerà a verificarsi a danno del Paese”.
Secondo l’associazione, questo strumento – nato per consentire alle imprese italiane di ridurre l’oggettivo gap competitivo nei trasporti internazionali e riequilibrare quantomeno in parte il differenziale dovuto al costo del lavoro – includendo il beneficio entro i limiti de minimis si è notevolmente ridimensionata l’efficacia della misura per le medie e grandi imprese, che più di tutte soffrono la concorrenza dei vettori stranieri nei traffici internazionali e risultano paradossalmente le più penalizzate.
“Anche per questo motivo non possiamo accettare ulteriori tagli alle risorse destinate al settore – ha concluso Baumgartner – mi riferisco all’emendamento al ddl di bilancio 2018, approvato dalla Commissione Lavori pubblici del Senato, che ha trasferito 50 milioni di euro dal fondo autotrasporto al comparto marittimo, il quale peraltro già beneficia di diverse agevolazioni e Anita chiede al Governo di porvi rimedio nel prosieguo dell’iter parlamentare di approvazione, ed evitare che vengano a mancare risorse che finora si sono dimostrate strategiche per lo sviluppo del settore”.