Def 2019: Conftrasporto, positiva l’attenzione a strade e ponti ma incomprensibile la crociata contro il diesel
Per Conftrasporto-Confcommercio il Def 2019 è un documento con più ombre che luci. Il parere è positivo sulla volontà di fare spazio alla manutenzione di strade, viadotti e ponti, sui controlli nell’autotrasporto, sulla semplificazione degli interventi nelle infrastrutture dei porti.
Opinione negativa invece sulla revisione della governance delle Autorità di sistema Portuale, sull’approccio alla mobilità sostenibile.
Secondo Conftrasporto-Confcommercio grande assente è il cosiddetto “Allegato Infrastrutture al DEF” che, nato con la Legge Obiettivo per integrare i desiderata infrastrutturali con le disponibilità finanziarie, rappresentava “un prezioso documento ricognitivo e programmatico annuale sulle politiche infrastrutturali e di trasporto. Assenza che suona come un ‘declassamento’ delle questioni legate all’accessibilità dei territori, alla logistica e ai trasporti, e che rischia di vanificare l’aspirazione a connettere l’Italia”.
Conftrasporto condivide invece, sull’autostrasporto, l’applicazione delle regole del distacco dei lavoratori, il potenziamento dei controlli sul cabotaggio in Italia dei vettori stranieri, la spinta al rinnovo del parco mezzi, e l’applicazione di standard rigorosi di efficienza per la realizzazione delle infrastrutture, a patto che non se ne metta in discussione la realizzazione. Positiva anche l’attenzione per le piccole opere diffuse con l’attività di manutenzione di ponti, strade e viadotti, imprescindibile tessuto connettivo dei grandi assi di trasporto, così come la volontà di accelerare sugli investimenti infrastrutturali con correttivi al Codice degli Appalti. Un plauso anche all’annunciato monitoraggio sugli effetti della riforma della legge 84/1994 nel settore portuale e l’intenzione di sviluppare le reti TEn T in un’ottica euro mediterranea.
“Si affronta finalmente anche il tema delle concessioni e della tassazione delle attività portuali – precisa il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè – Ma ci sono anche note dolenti, che riguardano la volontà di ridiscutere il sistema delle Autorità, le cui criticità non stanno nel modello di governance, ma in diversi vincoli operativi, normativi e procedurali”.
Pollice decisamente verso, infine, sulla targa personale dei veicoli, “che avrebbe rilevanti impatti negativi, sul piano amministrativo, assicurativo, e operativo per le imprese con ampie flotte, e sull’aprioristico sostegno alla mobilità elettrica, per i limiti evidenziati dal Rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente sull’impatto durante il ciclo di vita dei mezzi”.
Infine “non si capisce la crociata contro i diesel, quando in Europa il trasporto su strada è responsabile solo del 18% delle emissioni totali di CO2 e i mezzi pesanti solo del 5%”, conclude Uggè.