Dieselgate: anche una commissione d’inchiesta europea indagherà su Volkswagen
Via libera definitivo alla commissione d’inchiesta sul Dieselgate del Parlamento europeo, che indagherà su sulle violazioni alle norme comunitarie in materia di misurazioni delle emissioni di auto e sulla mancata adozione da parte della Commissione e delle autorità degli stati membri di misure per far rispettare le norme europee.
La commissione d’inchiesta verrà creata a giorni, sarà composta da 45 membri e dovrà presentare una relazione intermedia entro 6 mesi e quella finale entro un termine di 12 mesi. Per prima cosa gli eurodeputati dovranno verificare:
– se la Commissione ha assicurato effettivamente i controlli sui “cicli di prova utilizzati” per le emissioni inquinanti delle auto diesel;
– se l’esecutivo europeo e gli stati membri hanno adottato “le misure appropriate ed efficaci per sorvegliare rendere effettiva l’applicazione dell’esplicito divieto di impianti di manipolazione;
– se c’è stata una omissione da parte della commissione sull’introduzione di test che riflettano le condizioni reali di guida”;
– se c’è stata una “mancata definizione da parte degli stati membri di sanzioni effettive, proporzionali e dissuasive applicabili ai costruttori per le violazioni” e se la Commissione e gli stati membri disponevano “di elementi di prova dell’uso di meccanismi di manipolazione prima del 18 settembre 2015, data in cui è scoppiato lo scandalo”.
Anche l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) sta indagando per chiarire come siano stati utilizzati da Volkswagen i finanziamenti ricevuti dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) per ricerca e sviluppo dell’Ue: la manipolazione delle emissioni di Nox e Co2 lascia adito a ipotesi di utilizzo per scopi diversi.