Dieselgate: nuove accuse dell’Epa contro Volkswagen
Seconda notizia di violazione (Nov) per Volkswagen. L’Epa (Ente americano per la protezione dell’ambiente) ha inviato al gruppo tedesco una nuova nota relativa al presunto utilizzo su motori diesel di software in grado di truccare i risultati dei test sulle emissioni inquinanti. L’avviso è stato notificato a Volkswagen, Audi e Porsche e riguarda veicoli con motori diesel da 3.0 litri di cilindrata prodotti dal 2014 a oggi: i SUV Vw Touareg, Porsche Cayenne e Audi Q7 e Q5 e le berline Audi A6, A7, A8 e A8L. Il provvedimento riguarda circa 10mila unità vendute dal 2014, oltre a un numero imprecisato di veicoli “modello 2016” (in vendita negli Usa da settembre).
Secondo l’Epa “Vw ha sviluppato e installato sui modelli sopra citati un dispositivo software (il cosiddeto defeat device) che in determinate circostanze produce emissioni di ossidi di azoto (Nox) fino a nove volte il massimo ammesso”. Il meccanismo sarebbe simile a quello adottato sui motori della serie EA189 installati su 11 milioni di auto del gruppo in tutto il mondo, per il quale Volkswagen rischia una multa miliardaria e di pagare maxirisarcimenti in tutto il mondo: il software sarebbe in grado di riconoscere le procedure di test attivando solo in quel caso la modalità a basse emissioni; tale modalità verrebbe invece annullata dopo esattamente un secondo dalla fine del test.
Volkswagen ha rigettato le accuse dell’Epa, l’agenzia federale Usa per la protezione dell’ambiente, sull’uso di trucchi utilizzati anche su motori diesel più grandi: “la Volkswagen sottolinea che non è stato installato alcun software sui modelli 3 litri V6 diesel per modificare in modo illegale i valori dei test antismog”.
Le nuove violazioni, che si aggiungono a quelle del procedimento di settembre, pesano sul titolo Volkswagen che cede il 3,24% a 109,2 euro nella Borsa di Francoforte, scontando anche il calo delle vendite in Europa da parte del marchio di Wolfsburg.