Divieti Austria, Conftrasporto chiede il “pugno duro” in Europa
Dal primo gennaio sono in vigore nuovi divieti di circolazione in Austria. Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto, parla di situazione insostenibile. “Finché la questione non sarà risolta – dichiara – l’Italia faccia muro in Europa su qualsiasi iniziativa”.
I divieti imposti dall’Austria, per la salvaguardia dell’ambiente, “danneggiano sistematicamente la nostra economia – chiosa il vicepresidente – esentando invece dai divieti i suoi Tir”.
Le categorie merceologiche colpite dai nuovi divieti sono la carta e il cartone; prodotti a base di oli minerali fluidi; cemento, calce e gesso; tubi e profilati cavi; cereali. Merci che vanno ad a quelle per le quali già vige il divieto settoriale, tra cui: rifiuti; pietre, terre, materiali di risulta/detriti; legname in tronchi, sughero; minerali ferrosi e non ferrosi; marmo e travertino; piastrelle in ceramica. Conftrasporto calcola che, per ogni ora di ritardo nell’attraversamento del Brennero, l’economia italiana paga più di 370 milioni di euro all’anno.
“In barba ai principi che l’hanno ‘ispirata’, l’Austria non considera che un Tir con merce deperibile fermo inquina molto più di uno in movimento. Invece sa bene che, chiudendo le porte alla libera circolazione di mezzi, viola un principio sancito dall’Ue”, fa presente Uggè.
“Dovremmo rispondere – conclude il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio – con un’azione di forza, da un lato da parte del governo italiano; dall’altro facendo valere il peso degli 8 Paesi che in Europa hanno costituito la ‘Road Alliance’ dell’autotrasporto per contrastare ogni forma di dumping”.