E anche in Francia è emergenza per il caro-gasolio
Caro-gasolio d’oltralpe. Anche in Francia si fanno sentire gli effetti dell’aumento verticale del prezzo del petrolio. E di fronte alle richieste degli autotrasportatori, il governo cerca di correre ai ripari. Una riduzione del 20% dei pedaggi autostradali per quest’estate e il taglio parziale di alcuni oneri fiscali ai veicoli che trasportano merci.
Ma non sono solo gli operatori francesi a lamentarsi. Il problema è europeo. In queste ora, centinaia di autotrasportatori britannici si stanno dirigendo verso il parlamento di Westminster, a Londra, per protestare contro i prezzi sempre più alti del carburante e chiedere al governo di ridurre le tasse sul diesel. I camionisti, che dall’inizio dell’anno hanno già organizzato altre due manifestazioni di questo tipo nella capitale britannica, hanno occupato una sezione di una tangenziale sul lato ovest della città e sono stati in seguito scortati dalla polizia verso il centro. Quello che chiedono gli autotrasportatori è che il cancelliere Alistair Darling rinunci al suo piano di aumentare la tassa sul carburante di due centesimi di sterlina al litro a partire da ottobre, e che riduca il prezzo del diesel di 25 centesimi al litro. Secondo la Road Haulage Association, un’associazione che rappresenta 10.000 ditte di trasporti, gli autotrasportatori britannici non possono più competere contro i loro rivali in Europa dove le tasse sono più basse. L’organizzazione ha calcolato che un litro di diesel costa alle ditte di trasporti francesi 25 centesimi in meno rispetto a quelle britanniche. In Germania la differenza è di 21 centesimi, mentre in Belgio è di 32.