Economia circolare, Airp: strategia importante nel settore dei trasporti
L’economia circolare è una strategia importante per molti settori, tra cui quello dei trasporti. Lo sottolinea l’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) commentando i dati del recente rapporto “Verso un’Europa sostenibile entro il 2030” stilato dalla Commissione Europea.
Dal rapporto si evince che benefici economici derivanti dall’adozione di pratiche di economia circolare ammontano a 1800 miliardi l’anno. La transizione verso l’economia circolare potrebbe poi fare da volano all’economia dell’area euro favorendo una crescita del Pil fino al 7% in più entro il 2030 e sarà potenzialmente in grado di creare oltre 1 milione di nuovi posti di lavoro.
Sul piano legislativo – spiega Airp – la Commissione ha elaborato il “Pacchetto Economia Circolare” che stabilisce per i paesi dell’Unione ambiziosi obiettivi di riciclaggio e di riduzione dei rifiuti, nell’ottica di promuovere una più generale transizione verso l’economia circolare. Direttive che devono essere recepite da tutti i paesi membri entro il 5 luglio 2020.
Ad oggi l’Italia non ha ancora provveduto. Airp auspica che il decisore pubblico arrivi a creare strumenti idonei ed efficaci per supportare la transizione verso il modello dell’economia circolare. Nell’ambito del recepimento delle direttive europee, non dovranno certo essere dimenticati i pneumatici ricostruiti in quanto rappresentano l’esempio perfetto di economia circolare.
Economia circolare nei trasporti
Airp nota come l’industria del pneumatico, grazie all’attività di ricostruzione, svolge da quasi un secolo un ruolo pioneristico nell’aprire la strada a un modello di economia circolare virtuoso e sostenibile. La pratica della ricostruzione di pneumatici è fondamentale per risparmiare materie prime, petrolio ed energia e consente di ridurre la produzione di PFU (pneumatici fuori uso), rallentando in modo considerevole il flusso di smaltimento dei pneumatici.
Sul fronte della gestione dei veicoli a fine vita poi sempre più aziende stanno investendo sui trasporti sostenibili trasformando la linea di produzione, puntando al recupero degli scarti e alla rigenerazione dei materiali appartenenti ai veicoli alla fine del loro ciclo di vita (oli esausti, batterie, plastiche, pneumatici, ecc.).