Embargo gasolio russo: i rischi per l’autotrasporto italiano
Allarme per una possibile nuova impennata dei prezzi dei carburanti. È scattata, infatti, il 5 febbraio la nuova sanzione contro Mosca per l’attacco all’Ucraina: l’embargo ai prodotti petroliferi raffinati russi.
Blocco alla benzina, dunque, ma soprattutto al diesel prodotto in Russia, che ha coperto finora quasi il 50% del fabbisogno di gasolio dell’Unione europea.
Il nuovo fermo rischia di far salire nuovamente i prezzi del carburante, in particolare il gasolio, con danni sia sul fronte dei costi dei rifornimenti, sia dell’inflazione.
“I listini alla pompa – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – potrebbero così toccare in Italia nuovi record, considerato che già oggi sulle autostrade il gasolio in modalità servito è tornato a superare quota 2,5 euro al litro su diverse tratte”.
L’Ue, però, si sarebbe già mossa per far fronte allo stop riempiendo gli stock di gasolio, con flussi che hanno raggiunto il massimo dell’ultimo anno.