Ex Ilva Taranto: fatture non pagate, nuova protesta degli autotrasportatori
Casartigiani Puglia: “C’è chi avanza ancora le fatture di giugno e chi può le sconta, incassando parzialmente quanto gli spetta ma indebitandosi con le banche”
Lo scaduto fatture delle aziende tarantine ammonterebbe oltre 20 milioni di euro. Lo ha dichiarato il responsabile del settore autotrasporto Giacinto Fallone di Casartigiani Puglia nel corso di una conferenza stampa davanti alla portineria C-area ingresso TIR del siderurgico di Taranto, insieme al coordinatore regionale Stefano Castronuovo.
Nel corso dell’incontro è stato espresso il malcontento degli autotrasportatori che lavorano con lo stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto, definiti stremati nell’esprimere la richiesta di “dignità per la città, per le imprese e l’indotto”.
“L’attuale gestione di Acciaierie d’Italia – hanno aggiunto – sta portando una serie di imprese del settore al collasso finanziario e gestionale, perché tra gli autotrasportatori c’è chi avanza ancora le fatture di giugno e chi può le sconta, incassando parzialmente quanto gli spetta ma indebitandosi con le banche. Lo stesso vale per i fornitori che non vengono pagati regolarmente”.
Il contesto
La chiusura continua a minacciare l’ex ILVA: la produzione è ai minimi termini, le casse sono vuote e i due soci – quello pubblico, Invitalia, e quello privato, Arcelor Mittal – non trovano un accordo.
Il 28 dicembre è in calendario un nuovo consiglio d’amministrazione di Acciaierie per l’Italia, la società che gestisce l’impianto di Taranto.
Attualmente servono 320 milioni subito, più un miliardo di aumento di capitale per acquisire gli stabilimenti.
“Non possiamo sopportare di essere noi i finanziatori di Acciaierie d’Italia”
Fallone ha sostenuto che chi riesce a scontare le fatture sfiora interessi al 12 o 13%, in tempi di pagamento dilazionati a sei mesi. Diversamente, chi non ha questa possibilità attende anche oltre un anno. “Da quando è subentrata la Piastra logistica di Mittal, lavorano migliaia di aziende provenienti da tutta Italia, con gli stessi mezzi ma i contrattisti sono differenti”. Per Fallone “bisogna estromettere Mittal, il fautore dei 3 milioni di euro di debiti che, in primis, dovrebbe risanare. Puntualmente, ogni mese, non possiamo sopportare di essere noi i finanziatori di Acciaierie d’Italia, pertanto, il Governo trovi al più presto altri azionisti”.
Il coordinatore regionale di Casartigiani Puglia Stefano Castronuovo ha chiesto la convocazione immediata di un tavolo di confronto tra lo Stato e il consiglio d’amministrazione dell’azienda.