Federmobilità: caro-gasolio, crollano le entrate per il tpl
“L’aumento del petrolio porta più passeggeri sui mezzi pubblici, ma riduce le entrate delle regioni legate alle accise sul carburante: in un anno sono calate del 30%”. A parlare è Ennio Cascetta, coordinatore della commissione Mobilità della Conferenza delle regioni, alla conferenza di Federmobilità, l’associazione che riunisce gli assessori ai trasporti di regioni, province e comuni, per lanciare un nuovo piano per i trasporti in Italia.
Spiega Cascetta: “prevediamo di incassare 170 milioni in meno su 500 disposti dall’ultima Finanziaria. Per il settore ormai è un’emergenza. Serve una mobility tax, un nuovo modo di concertare con il Governo per finanziare il trasporto nelle città”. Dalla tavola rotonda Federmobilità viene un’analisi dettagliata della situazione drammatica del Tpl in Italia. Da gennaio a giugno il consumo di carburante ha subito una riduzione del 10,5% (e di conseguenza anche le entrate legate alle accise), mentre i passeggeri su mezzi pubblici sono aumentati tra il 5 e il 15 %.
Gli assessori e le aziende di trasporto rappresentate da Asstra e Anav hanno anche chiesto al Governo di stralciare dalla manovra economica la riforma dei servizi pubblici locali: “E’ difficile trovare degli aggettivi per quel testo – ha detto Alfredo Peri, presidente di Federmobilità e assessore ai trasporti dell’Emilia-Romagna – Non ha nessuna logica e per i trasporti è un passo indietro di dieci anni: se passasse quel provvedimento porterebbe al blocco totale delle gare e a una grande mole di contenzioso”.
Nel corso dell’incontro è stato presentato al Governo, rappresentato dal sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino, un piano pluriennale di rilancio della mobilità proposto da Federmobilità e condiviso dalla commissione Mobilità della Conferenza delle regioni, dall’Upi, dalla consulta Anci per la mobilità sostenibile, da Assoporti, da Asstra, da Anav, dalla Consulta nazionale della sicurezza stradale, da Tts Italia, da Anie, da Mus, da Adiconsum e dall’Associazione familiari vittime della strada.
Il piano chiede la riapertura immediata del Tavolo presso la Presidenza del Consiglio, avviato lo scorso anno, per proseguire nel processo di riassetto della mobilità pubblica e per un “nuovo patto della mobilità” che dovrebbe passare attraverso un sistema rinnovato di finanziamento per i trasporti, regole condivise per promuovere la liberalizzazione del trasporto pubblico locale, l’integrazione tra le diverse realtà territoriali per la programmazione dei servizi, l’introduzione di nuove tecnologie, maggiore attenzione ai problemi delle ferrovie regionali e dei collegamenti marittimi, e una nuova stagione per il sistema portuale.
Un impegno rilevante che deve essere affrontato individuando strumenti ispirati alla logica del federalismo fiscale. Tra le possibilità indicate nel piano, entrate fiscali di scopo accorpate in una vera e propria mobility tax, interventi correttivi sull’Iva relativa ai titoli di viaggio e ai contratti di servizio, sull’Irap per le aziende di gestione dei servizi, l’applicazione della direttiva europea dell’eurovignette, ovvero del principio di investire i proventi dei pedaggi in nuove infrastrutture, manutenzione di quelle esistenti e nel miglioramento dei servizi.