Fermo autotrasporto: la situazione alle 16
Prosegue il fermo nel settore autotrasporto indetto da Trasportounito. Attività di presidio sono state organizzate in alcuni porti in Liguria, Puglia e Calabria, e interporti in Piemonte, Lombardia, Umbria e Veneto.
Al momento gli effetti più evidenti del fermo si sono registrati a Genova, dove centotrenta tir, in prevalenza austriaci e tedeschi, sono stati bloccati nel porto, e nell’interporto di Rivalta Scrivia.
“La protesta nel porto di Genova sta causando un grave danno all’economia del Paese, con risvolti internazionali – ha detto il Sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino sottolineando che si tratta di una manifestazione del tutto illegale”. Quasi tutte le altre associazioni di categoria dell’autotrasporto si sono dissociate dalla protesta di Trasportounito.
Le altre associazioni
“Come era ampiamente prevedibile, la protesta isolata dell’associazione Trasportounito si sta rivelando un flop”, scrive in un comunicato Fedit. “Il fermo nazionale dell’autotrasporto è un atto irresponsabile – ha commentato Eleuterio Arcese, presidente Anita -. Tali forme di protesta non risolvono i problemi dell’autotrasporto ma creano soltanto disagi che si ripercuotono sull’intero sistema economico”. Contraria allo sciopero anche Unatras. Per Pasquale Russo, segretario nazionale, la protesta è un’azione “inutile e dannosa e comunque l’organizzazione che l’ha indetta rappresenta sono una minuscola parte della categoria”.
Nel pomeriggio è arrivata anche una nota del presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, Luigi Grillo. ”Il comportamento odierno di TrasportoUnito, che ha bloccato per alcune ore il porto di Genova e l’interporto di Rivalta, mettendo camion e rimorchi di traverso, ripropone – dice Grillo- la necessità di vietare forme illegali di protesta nei settori di vitale importanza per l’economia nazionale”. ”Tali comportamenti, adottati dall’unica associazione che non ha firmato, col Governo, un accordo che, in questi anni di crisi ha garantito la pace sociale, bloccano – afferma Grillo- il flusso delle merci che, come e’ noto, vanno al 90% su strada e, dunque, causano seri problemi con i Paesi europei che usano Genova per raggiungere la Tunisia. In questi anni difficili, Governo e maggioranza hanno dato all’autotrasporto maggiori risorse economiche e una nuova normativa con la legge 127. In questo momento difficile per il Paese l’azione di stamane è contro l’interesse nazionale”.