Fondi 2015 per l’Autotrasporto: le prime reazioni delle associazioni
Soddisfazione è stata espressa da Cna-Fita per la scelta del Governo di confermare le risorse economiche per l’autotrasporto destinate alle spese non documentate. Si tratta, scrive l’associazione, di un provvedimento “vitale per la sopravvivenza delle piccole e medie imprese italiane”.
La ripartizione delle risorse definita ieri nel corso della riunione tra Governo e associazioni, stabilisce, infatti, un importo pari a 60 milioni di euro per questa voce, sui 250 totali che andranno al settore nel 2015.
Anche la decisione di estendere, ancora per un anno, la possibilità di dimostrare il requisito della capacità finanziaria attraverso una polizza assicurativa anche per le imprese che già operano sul mercato e non solo per le nuove iscritte all’Albo dell’autotrasporto, ha ricevuto l’approvazione da parte di Cna-Fita.
“E’ nostra intenzione proseguire nel dialogo con l’Esecutivo nella convinzione che possa, come già sta accadendo, meglio comprendere le vere esigenze dell’autotrasporto – ha affermato la presidente nazionale, Cinzia Franchini, a margine dell’incontro- Nei prossimi giorni verranno emanate alcune circolari esplicative che recepiscono e chiariscono diverse criticità portate all’attenzione del ministero, dalla scheda di trasporto ai tempi di pagamento. Ora nell’agenda Cna Fita le priorità su cui chiediamo un tempestivo intervento al Governo sono Ilva e Sistri”.
Di altro avviso l’associazione Trasportounito che, poco prima della riunione di ieri, attraverso una nota attaccava le logiche alla base della ripartizione, definendole “anacronistiche”. Longo, segretario dell’associazione accusava il Governo di non riuscire ad elaborare strumenti incentivanti e normativi.
“E contro questa logica – suggerisce, Maurizio Longo – sarebbe invece necessario ad esempio destinare almeno 20 milioni di euro, da detrarre agli sconti sui pedaggi autostradali assegnandoli alle imprese di autotrasporto trascinate sul fondo dalla crisi dell’Ilva. Gli aiuti all’autotrasporto non devono più confluire a piè di lista nei bilanci dei consorzi, ma essere concentrati sugli investimenti e sulle ristrutturazioni aziendali. Lo scorso anno – conclude il segretario nazionale di Trasportounito – le risorse (pari all’8% del totale) mirate a questi obiettivi si sono esaurite in poco più di un mese ma anche questo segnale è risultato del tutto inascoltato nelle sedi decisionali dove si opta sempre e comunque per la gestione day-by-day della sopravvivenza”.