Green Pass autotrasporto: la situazione al 18 ottobre
La protesta contro il Green pass in alcuni scali italiani (qui il nostro ultimo aggiornamento) ha avuto a Trieste un primo epilogo, oggi, con lo sgombero da parte delle forze dell’ordine dei manifestanti che presidiavano da venerdì 15 ottobre il varco 4 dello scalo, rallentando le attività.
La prefettura e l’Autorità Portuale hanno ritenuto non più tollerabile l’occupazione anche se il sindacato CLPT garantisce che resisterà fino al 20 ottobre e il coordinamento no vax cittadino va oltre, annunciando di voler restare “a oltranza”.
Per quanto riguarda il numero di vaccinati prima dell’introduzione del green pass, dalle stime risulta il 67% al porto di Trieste e 76% a Monfalcone.
A Genova, la decisione di liberare alcuni dei varchi d’accesso per far defluire il traffico dei mezzi pesanti ed evitare il blocco della circolazione in città è frutto di un serrato dialogo tra la polizia e lo zoccolo duro della protesta No Green pass. Il compromesso consente di tenere vivo il presidio principale a varco Etiopia, a Sampierdarena davanti al quale il 15 ottobre un lungo blocco stradale ha paralizzato la strada.
A varco Albertazzi i tir che trasportano merci deperibili, i mezzi passeggeri e quelli di servizio come i camion della spazzatura, vengono fatti passare.
Gli altri varchi portuali (San Benigno e terminalPsa e Messina) e la viabilità interna al porto sono liberi.
Nei presidi non ci sono solo i lavoratori del porto di Genova ma anche lavoratori di altre categorie e i manifestanti arrivati da altre città, nonché gruppi di anarchici e alcuni esponenti nel comitato Libera Piazza – no green pass.
La situazione a Bologna e Gioia Tauro
Operazioni regolari all’Interporto di Bologna, nodo nevralgico dei flussi di merci e logistica del Centro-Nord cui afferiscono 130 aziende e nel quale transitano 5mila mezzi pesanti al giorno. Da venerdì scorso, in occasione dell’avvio dell’obbligo di Green pass sui luoghi di lavoro, è allestito sul posto un punto tamponi per consentire a chi è senza vaccino di poter lavorare.
A Gioia Tauro sono 20 i portuali rifiutati stamattina, primo lunedì di ripresa del lavoro dopo l’introduzione dell’obbligo del green pass, ai tornelli d’ingresso del porto di Gioia Tauro perché non in possesso del certificato o dell’esito negativo del tampone. Anche per quanto riguarda gli autisti dei tir in entrata non si registrano difficoltà, al momento un solo conducente è stato respinto perché privo sia della carta verde che che del tampone. Dati minimi anche rispetto a venerdì quando, in corrispondenza con l’introduzione dell’obbligo, nei primi turni di lavoro dello scalo vennero rimandati indietro in 60 circa.
Da domani dovrebbe partire il servizio messo a disposizione dal terminalista Mct per l’effettuazione del tampone gratuito che sarà attivo per i prossimi 15 giorni. L’attività di transhipment all’interno del porto va avanti regolarmente e senza alcun problema. Non ci sono attese e non si registrano file nemmeno al gate utilizzato degli autotraportatori.