Ilva: tir in protesta a Taranto e ad Alessandria
A Taranto è in atto l’iniziativa di protesta annunciata ieri degli autotrasportatori dell’indotto Ilva, alla quarta settimana di mobilitazione. I manifestanti rivendicano il pagamento dei crediti vantati nei confronti dell’azienda siderurgica.
Quaranta tir hanno lasciato la portineria imprese del Siderurgico per dirigersi verso la statale 7 Taranto-Bari e la statale 106 Taranto-Reggio Calabria, per raggiungere Taranto, che per la prima volta sarà invasa dai mezzi pesanti.
Si tratta della seconda marcia nel giro di pochi giorni, ma la precedente non aveva puntato al centro urbano: è prevista per oggi una conferenza stampa dei portavoce. Parteciperanno anche il presidente di Confindustria Taranto Vincenzo Cesareo e una delegazione degli imprenditori dell’indotto, che si trovano nella stessa situazione. Il concentramento è in piazza Municipio. Previste anche altre forme di protesta “fino all’ottenimento di garanzie e risposte certe”.
L’Ilva ha un debito di 15 milioni di euro nei confronti degli autotrasportatori e circa 170 milioni di euro complessivamente nei confronti delle aziende dell’indotto.
Proteste anche ad Alessandria, dove una settantina di tir si sta muovendo in corteo da Novi Ligure verso Alessandria, causando qualche disagio alla circolazione. Una delegazione sarà poi ricevuta dal prefetto, Rimilda Tafuri. “Le aziende di autotrasporto novesi chiudono! – si legge su un cartello esposto sui tir -. Ilva non paga i servizi di trasporto da sette mesi – dicono gli autotrasportatori – il governo ha creato il problema e deve intervenire per risolverlo”.
Il Senato sta discutendo l’emendamento che potrebbe sbloccare i pagamenti.