Immatricolazioni 2016: autocarri pesanti e autobus in crescita
Nel 2016 in Italia le immatricolazioni di autocarri pesanti (e cioè con PTT – peso totale a terra –superiore a 16 tonnellate) sono state 19.604, con un aumento del 36,1% rispetto al 2015. Sempre lo scorso anno le immatricolazioni di nuovi autobus nel nostro Paese sono state 3.172, con una crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente. Questi dati emergono da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci.
“La crescita delle immatricolazioni di autocarri pesanti e autobus registrata nel 2016 – sottolinea Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia – prosegue la serie positiva che ha avuto inizio nel 2015, dopo anni di cali importanti. Il settore dei trasporti pesanti però continua ad avere un forte bisogno di ricambio di un parco circolante ancora mediamente vecchio, ricambio che negli anni della crisi per evidenti difficoltà economiche le aziende di trasporto hanno rimandato a tempi migliori. Tale bisogno risponde ad una più generica esigenza di maggiore efficienza nella gestione dei mezzi. Proprio a questa esigenza vuole rispondere anche Continental mettendo a disposizione delle aziende di trasporto prodotti e servizi mirati per incrementare l’efficienza dell’utilizzo dei veicoli su strada”.
I dati forniscono inoltre una graduatoria delle regioni in base alla percentuale di crescita delle immatricolazioni. Come si vede dalle tabelle, in testa alla graduatoria delle regioni in cui le immatricolazioni di autocarri pesantisono cresciute di più c’è la Calabria (+78,1%), seguita da Marche (+70,1%) e Puglia (+61,1%). Sono solo due le regioni in cui le immatricolazioni sono diminuite: Valle d’Aosta (-3,2%) e Friuli Venezia Giulia (-9,6%). La graduatoria delle regioni in base alla crescita delle immatricolazioni diautobus, invece, vede primeggiare la Liguria (+284,8%), seguita da Sardegna (+86,4%) e Sicilia(+66,9%). Diverse le regioni che presentano un saldo negativo, tra le quali si segnalanoLombardia (-35,7%) e Toscana (-39,3%).