Investimenti esteri, nasce Invitalia
Attrarre investimenti stranieri, in settori strategici come l’energia, il turismo, i porti, la logistica. Spendendo molto, molto meno di prima. Nasce sulle ceneri di Sviluppo Italia (l’agenzia nata dal Ministero dello Sviluppo economico nel 1999) Invi Italia, abbreviato, con un gioco di parole, in Invitalia. L’ha presentata a Roma il ministro Claudio Scajola.
“L’Agenzia”, spiega il ministro, “è uno strumento operativo a disposizione del ministero dello sviluppo economico, che ne definisce strategia e politiche, attiva strumenti e misure per il loro perseguimento e ne verifica l’efficacia, misurandola sulla base degli obiettivi conseguiti. La missione specifica che affidiamo a Invi Italia è attrarre investimenti diretti nazionali ed esteri di qualità, innalzare la competitività, sviluppare cluster strategici di specifici territori o settori, quali l’energia, il turismo, la rete portuale, la logistica integrata, le nuove tecnologie dell’informazione”.
Con Invitalia si chiude così l’esperienza di Sviluppo Italia, ad un anno di distanza dal Piano di riordino varato il 31 luglio scorso, che aveva puntato ad un notevole snellimento della struttura. Delle 216 partecipazioni del gruppo, infatti, ne restano 22, mentre le 15 società di scopo saranno accorpate in 3 Newco; taglio drastico anche per i consiglieri di amministrazione, passati da 240 a 140.
Al termine del riordino opereranno nel perimetro del Gruppo il 50% delle risorse che operavano un anno fa. Scendono così i ricavi ma anche i costi esterni. “La riduzione del capitale eccedente dell’Agenzia non pregiudica il progetto di rilancio messo a punto dal Governo”, spiega ancora il Ministro, “ma ne esalta al contrario il carattere virtuoso. Credo che per svolgere la missione che le viene affidata l’Agenzia non abbia bisogno di una galassia di società, né di ingenti risorse finanziarie”.