Invitalia e Mittal a Palazzo Chigi per il futuro dell’ex Ilva: si punta a una crescita dell’azionista pubblico
Da settimane il mondo dell’autotrasporto è di nuovo in protesta per i ritardi nei pagamenti
Invitalia e Mittal si incontrano oggi a Palazzo Chigi per discutere del futuro dell’ex Ilva.
Da settimane il mondo dell’autotrasporto è di nuovo in protesta per i ritardi nei pagamenti (qui il nostro ultimo articolo).
Tra i problemi più pressanti, l’urgente pagamento delle forniture di gas a Snam, con un arretrato milionario che non ha portato al blocco della fornitura solo grazie all’intervento del Tar; i pagamenti alle aziende dell’autotrasporto, che nei giorni scorsi hanno iniziato un presidio a oltranza davanti all’impianto di Taranto, e la necessità di manutenzione la cui assenza, denunciano i sindacati, è causa di emissioni e problemi di sicurezza per i lavoratori.
La soluzione dovrebbe consentire di mantenere aperto lo stabilimento, pagare i creditori, mandare avanti le bonifiche e tutelare l’azionista privato.
Nel faccia a faccia ci saranno i ministri Giancarlo Giorgetti, Raffaele Fitto, Adolfo Urso e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, non parteciperà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Si punta a una crescita dell’azionista pubblico in Acciaierie d’Italia
Sul fronte risorse finanziarie, per assicurare la continuità aziendale scongiurando la liquidazione, l’ipotesi più concreta è quella di una crescita dell’azionista pubblico dal 38% fino al 60% in Acciaierie d’Italia.
Una soluzione auspicata da una parte del governo, dai sindacati e da alcuni esponenti delle opposizioni, che verrebbe effettuata tramite la conversione del finanziamento da 680 milioni di euro già deliberato da Invitalia.
Nell’aumento Mittal non parteciperebbe diluendo così la propria partecipazione azionaria.